OCEANIA/ISOLE SALOMONE - Allagate e danneggiate missioni e scuole cattoliche, ancora panico fra la gente

lunedì, 7 aprile 2014

Sidney (Agenzia Fides) – E’ di 19 morti e 40 dispersi il bilancio, provvisorio, delle inondazioni che hanno colpito le Isole Salomone e in particolare la capitale Honiara. Uno dei peggiori disastri naturali che abbia mai colpito l'arcipelago di 550 mila abitanti nel Pacifico meridionale. Circa 49 mila persone sono rimaste senza casa, oltre 5500 persone sono rifugiate in tre dei centri di evacuazione più affollati, dove i gruppi di assistenza temono il diffondersi della febbre dengue, trasmessa dalle zanzare. Finora sono stati registrati gravi danni alla rete idrica e alle infrastrutture, comprese elettricità e fognature. L’Arcivescovo di Honiara, Sua Ecc. Mons. Adrian Smith, in una nota di ieri, 6 aprile, pervenuta all’Agenzia Fides, ringrazia quanti stanno dimostrando attenzione verso la popolazione di Honiara.
“Le informazioni che abbiamo sono molto parziali a causa delle difficoltà con i collegamenti telefonici. Da quello che so – riferisce Mons. Smith - verso ovest, in direzione di Visale, oltre 20 km da Honiara, sono crollati diversi ponti, ad est la situazione è la stessa. A Honiara, il Care Centre, San Isidro, per giovani con disabilità di parola e di udito, fortunatamente non è stato danneggiato. Ho telefonato alla Casa Regionale dei Maristi, a Tangai, dove si trova fr. Joris il quale mi ha riferito che il suo camion è rimasto sospeso tra due ponti. Sono state evacuate, anche se non del tutto, la St. Joseph’s Catholic Secondary School e la St. Martin’s, Rural Training Centre. Alcuni studenti sono stati trasferiti nei centri parrocchiali”.
Il Vescovo di Gizo, Mons. Luciano Capelli, conferma che a Gizo e Malaita la situazione è meno tragica, anche se la gente vive nel panico. “Rimaneteci accanto, e se possibile dateci una mano” si legge nell’appello di Mons. Capelli giunto a Fides. “Le acque si stanno ritirando ma il Paese deve ancora fare i conti con i danni reali subiti” sottolinea p. Ambrose Pereira, Direttore del Don Bosco Technical Institute, Henderson. “Tra sfollati, infrastrutture precarie e approvvigionamenti alimentari insufficienti, ci aspettano settimane e mesi difficili. L’Istituto ha posticipato l’apertura per le difficoltà degli spostamenti degli studenti, e i Salesiani stanno cercando di organizzare un posto di ospitalità interno per quelli che devono percorrere lunghe distanze, dove però mancano le strutture adeguate, sanitarie e logistiche”. (AP) (7/4/2014 Agenzia Fides)


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