Il Cairo (Agenzia Fides) – La cosiddetta primavera araba in realtà “non è stata una primavera e nemmeno un autunno. E' stata un inverno”. Con questo giudizio senza appello il Patriarca copto ortodosso Tawadros II ha rigettato ogni lettura globalmente positiva dei risultati prodotti dalle ribellioni e dai conflitti che dalla fine del 2010 hanno travolto buona parte dei Paesi mediorientali e nord-africani, Egitto compreso. In un'intervista trasmessa la sera di sabato 22 marzo dal canale satellitare kuwaitiano al-Watan, il capo della più numerosa comunità cristiana presente in un Paese arabo ha aggiunto che l'ondata di insurrezioni è stata incoraggiata da poteri occidentali con l'intento di frazionare il mondo arabo “in paesi più piccoli”.
Tawadros ha anche riconosciuto che il generale Abdel Fatah al-Sisi è considerato a livello popolare come “l'eroe della Rivoluzione di giugno che ha salvato l'Egitto”, deponendo il presidente islamista Mohamed Morsi, e ha aggiunto che la candidatura di al-Sisi alle prossime elezioni presidenziali va vista come una “assunzione di responsabilità patriottica di prim'ordine”. Nell'intervista, il Patriarca copto ha espresso giudizi negativi sul Presidente deposto Morsi, che a suo giudizio, dopo essere stato eletto democraticamente, ha preteso di governare “in nome della religione” distorcendo la vera immagine dell'Islam. Papa Tawadros ha anche respinto l'idea secondo cui la Chiesa copta dovrebbe nominare alcuni rappresentanti cristiani nel governo, ribadendo che la scelta dei ministri deve avvenire con criteri basati sulla competenza e senza tener conto delle diverse appartenenze confessionali e religiose.
Nell'intervista, il Patriarca Tawadros ha anche stigmatizzato la tendenza di alcuni media occidentali a drammatizzare in alcuni casi le notizie su episodi secondari di assalti a proprietà ecclesiastiche, con l'effetto voluto di diffondere una “immagine distorta” dell'Egitto. (GV) (Agenzia Fides 24/3/20214).