ASIA/SIRIA - L'Arcivescovo Hindo: i cristiani non appoggiano l'entità autonoma curda

giovedì, 6 marzo 2014

Hassakè (Agenzia Fides) – I cristiani della provincia siriana nord-orientale di Jazira hanno escluso ogni appoggio alla creazione di una regione autonoma curda nell'area circostante i centri urbani di Qamishli e Hassakè. Lo ribadisce alla Agenzia Fides l'arcivescovo siro- cattolico Jacques Behnan Hindo, titolare dell'eparchia di Hassakè-Nisibi.
Alla vigilia della Conferenza internazionale sulla Siria convocata a Ginevra, i curdi siriani avevano compiuto un passo avanti verso la creazione di una entità politica autonoma nel nord-est del Paese, annunciando la formazione di un governo autonomo composto da 20 ministri. Nella squadra governativa erano stati cooptati anche tre ministri cristiani siri. Ma il loro arruolamento non è valso a guadagnare l'appoggio dei cristiani all'operazione sponsorizzata in particolare dai gruppi curdi siriani legati al PKK, il Partito di Abdullah Ocalan. “Io e il vescovo assiro Mar Afrem Natanaele” spiega a Fides l'arcivescovo Hindo “dopo esserci consultati anche con le nostre comunità, abbiamo detto a nome di tutti che ogni scelta sull'assetto della regione doveva essere condivisa paritariamente dalle tre componenti della popolazione locale: curdi, cristiani e arabi musulmani. I tre cristiani aggregati nel governo sono stati scelti dai curdi, come mera concessione per cercare consenso, ma rappresentano solo se stessi”. L'arcivescovo solleva dubbi anche sulla reale consistenza del progetto di autonomia curda nel nordest siriano: “a appoggiarlo” ripete mons. Hindo “c'è solo il PKK. Altre organizzazioni curde non si sono coinvolte. E rimane l'impressione che le mosse dei curdi siano solo temporaneamente tollerate dal governo di Damasco”. Un episodio, riferito dall'Arcivescovo, risulta emblematico: alcune settimane fa un dirigente degli apparati di sicurezza e intellligence siriani si è recato a parlare con i leader degli autonomisti curdi, e il giorno dopo da Qamishli – sede del sedicente governo autonomo dell'area – tutte le insegne e le bandiere dei militanti curdi sono sparite dalle vie del centro cittadino. “Anche le operazioni delle milizie curde contro le fazioni ribelli” spiega l'arcivescovo Hindo “hanno successo duraturo solo quando vengono accompagnate e sostenute dalle incursioni dell'esercito governativo”. (GV) (Agenzia Fides 6/3/2014).


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