EUROPA/ITALIA - La comunicazione medico-paziente al Bambino Gesù si esprime anche con gli “emotycons”. Empatia e diritti dei più piccoli ribaditi nel corso di una giornata di formazione

mercoledì, 9 marzo 2005

Roma (Agenzia Fides) - L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, punto di riferimento a livello internazionale per la salute dei bambini e dei ragazzi, provenienti da tutta Italia, ma non solo, ha fatto del rapporto di comunicazione tra personale sanitario e famiglie e della tutela dei diritti dei bambini ricoverati i suoi elementi peculiari.
Nel corso di una giornata di confronto e di formazione organizzata dall’Ospedale assieme alla sezione di Roma dell’Associazione Medici Cattolici Italiani, la comunicazione personale sanitario-paziente è stata argomento di dialogo e di condivisione tra infermieri e medici dell’Ospedale, per le numerose istanze proposte dalla medicina e le innumerevoli tecniche possibili che rendono difficili e confuse le scelte operative quotidiane in ambiente sanitario. Il colloquio con il malato è spesso ridotto alla mera firma di un consenso informato, senza una vera preparazione e partecipazione alla migliore relazione medico-bambino malato e famiglia.
Le Pain Faces, una sorta di “emotycons”, possono consentire ai bambini di raccontare quotidianamente al medico il proprio grado di sofferenza. L’utilizzo della “universal pain assessment tool”, rigorosa tabella internazionale per la misurazione del dolore, già utilizzata in alcune Unità Operative dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, rappresenta uno degli elementi qualificanti dell’alleanza e cooperazione per la salute stabilita tra gli operatori sanitari dell’Ospedale e la famiglia del bambino malato.
“La cura di una malattia non può dirsi completa o soddisfacente se accanto all’assistenza strettamente medica o infermieristica non si associa anche una comunicazione diretta, umana e continua tra gli operatori sanitari e le famiglie” hanno concluso i medici del Bambino Gesù. (AP) (9/3/2005 Agenzia Fides; Righe:25 Parole:280)


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