Impegni o desideri? Sabato 12 marzo i Medici con l’Africa del Cuamm discutono sugli “Obiettivi sanitari del millennio”

mercoledì, 9 marzo 2005

Roma (Agenzia Fides) - La miseria e la fame, l’analfabetismo, la morte per morbillo, malaria, Aids o malnutrizione, la discriminazione sessuale sono piaghe moralmente inaccettabili che devono essere universalmente eliminate. Dimezzare la povertà nel mondo entro il 2015: è la sfida lanciata dall’Onu all’inizio del nuovo millennio. Altri sette gli obiettivi specifici, tra cui diminuire la mortalità infantile, migliorare la salute materna e diffondere l’istruzione primaria.
A cinque anni dalla “Dichiarazione degli obiettivi del millennio” a che punto siamo nel raggiungimento delle mete fissate? Questo l'interrogativo al centro del dibattito che si terrà sabato 12 marzo presso la sede di Cuamm Medici con l’Africa a Verona (cuamm@cuamm.org).
Firmata da 189 capi di Stato nel 2000 e approvata all’unanimità dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Dichiarazione rappresenta una vera e propria pietra miliare nell’evoluzione della coscienza collettiva di che cosa sia considerato compatibile con l'essere umano.
Ma a quasi cinque anni di distanza, che risultati sono stati raggiunti? Fino a che punto le azione intraprese hanno consentito di ottenere esiti positivi? E, in generale, in che misura i paesi donatori hanno mantenuto le promesse d’impegno e quale può essere, di rinforzo, il ruolo della società civile?
Su questi interrogativi i Medici con l’Africa, nella veste di testimoni quotidiani della povertà e di attori strenuamente impegnati nella lotta alle malattie e alla miseria delle popolazioni dell’Africa sub-sahariana, coinvolgono nel dibattito le istituzioni e l’opinione pubblica. (AP) (9/3/2005 Agenzia Fides; Righe:21 Parole:248)


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