ASIA/INDIA - Sotto la lente dell’Onu i massacri del 2002 e la libertà religiosa in Gujarat

martedì, 25 febbraio 2014

Ahmedabad (Agenzia Fides) – Le Nazioni Unite faranno di tutto per garantire che la libertà di religione, sancita dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, venga pienamente rispettata nella vita della popolazione del Gujarat e in altre parti di India: è quanto ha dichiarato, a conclusione di una visita nello stato indiano di Gujarat, compiuta il 23 e 24 febbraio, l’Osservatore speciale Onu per libertà di religione, Heiner Bielefeldt. Come riferisce a Fides p. Cedric Prakash SJ, direttore del Centro per i diritti umani “Prashant”, in Gujarat, la visita è stata utile “a squarciare un velo di silenzio sui massacri del passato e sulla condizione del presente”: il relatore Onu, infatti, ha incontrato e interagito con numerosi esponenti delle comunità di minoranza, con gruppi della società civile, accademici, studiosi , teologi e giornalisti.
Bielefeldt ha ascoltato i resoconti di sopravvissuti e testimoni dei massacri anti-musulmani avvenuti in Gujarat nel 2002 e degli attacchi contro i cristiani registrati nel 1998-99 e negli anni successivi. Sulla situazione attuale, le relazioni presentate all’inviato Onu hanno toccato anche la cosiddetta “Legge anti-conversione” in vigore nello stato dal 2003, “stranamente chiamata ‘Legge sulla libertà di religione’, una delle leggi più draconiane nella storia del paese”, nota a Fides p. Prakash. Infatti “i programmi di riconversione religiosa intrapresi da gruppi fondamentalisti e nazionalisti, con il pieno patrocinio del governo del Gujarat, dimostrano come le minoranze del Gujarat siano costantemente discriminate e penalizzate”. Tra le organizzazioni della società civile che hanno avuto colloqui con il Relatore delle Nazioni Unite, vi erano diverse associazioni ed enti espressione delle comunità cristiane, alcune nate dai Gesuiti, come il Centro “Prashant”. (PA) (Agenzia Fides 25/2/2014)


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