AFRICA/CENTRAFRICA - “Ristabilire le condizioni di sicurezza ed elezioni rapide” auspicano i Vescovi

lunedì, 13 gennaio 2014

Bangui (Agenzia Fides)-“Ricreare le condizioni di vita armoniosa nell’interesse di tutti e della nostra cara nazione adottando misure coraggiose con l’aiuto della comunità internazionale”. È l’appello lanciato dai Vescovi della Repubblica Centrafricana nel loro messaggio intitolato “Ricostruiamo insieme il nostro Paese nella pace”, pubblicato l’8 gennaio e inviato a Fides.
Ricordando che il Natale celebra la nascita del Principe della Pace, “colui che libera l’uomo dalle sue paure”, i Vescovi sottolineano che “sciaguratamente lo abbiamo reso un giorno di pianto e di lutto. Mentre nel resto del mondo, si celebrava questo felice avvenimento, noi passavamo il tempo ad ucciderci. Le popolazioni di Bossangoa, Bouar, Bozoum, Gaga e Bangui sono state particolarmente sconvolte dalle violenze fratricide”. Nel messaggio si esprime dolore per i cittadini originari dei Paesi vicini “stabilitisi in Centrafrica da decenni e che hanno contribuito allo sviluppo del nostro Paese” costretti alla fuga dalle violenze. “È altrettanto avvilente sentire certi compatrioti prendere in considerazione la partizione della Repubblica Centrafricana” aggiungono i Vescovi.
Il messaggio è stato pubblicato poco prima delle dimissioni del Presidente Michel Djotodia e il Premier Nicolas Tiengaye (vedi Fides 11/1/2014). Il Presidente del Consiglio Nazionale di Transizione (CNT, il Parlamento provvisorio), Alexandre-Ferdinand Nguendet, ha assunto ad interim la carica di Capo dello Stato.
Secondo i Vescovi per far uscire il Paese da questa “crisi senza precedenti” occorre ricostruire l’apparato militare e di polizia per garantire la vita e i beni di tutti; ridurre al minimo il periodo di transizione e organizzare il più rapidamente possibile nuove elezioni; creare una commissione di inchiesta internazionale indipendente per indagare le violazioni dei diritti umani in Centrafrica; riconsiderare la presenza delle truppe ciadiana (“perché da 10 anni, le relazioni tra Ciad e Centrafrica hanno portato il popolo centrafricano a diffidare dell’esercito ciadiano e a consideralo come una minaccia”) dalla MISCA (la forza africana dispiegata nel Paese); disarmare, smobilitare e rimpatriare i mercenari ciadiani-sudanesi e reinserire i combattenti centrafricani; promuovere il dialogo tra fedeli delle diverse religioni che coabitano in Centrafrica.
I Vescovi infine ringraziano la comunità internazionale per l’aiuto offerto al Paese e concludono affidando il Centrafrica a “Maria Regina della Pace”. (L.M.) (Agenzia Fides 13/1/2014)


Condividi: