AMERICA/COLOMBIA - “La marcia è un modo di dire basta alla violenza”: la Chiesa si mobilita

giovedì, 9 gennaio 2014

Cali (Agenzia Fides) – Una grande folla ha partecipato a Cali alla marcia contro la nuova ondata di violenza, organizzata dalla Chiesa cattolica, per dimostrare solidarietà a Fabiola Ruiz e alla sua famiglia: la lavoratrice domestica è stata uccisa il 31 dicembre 2013 nella propria casa, nella zona dell'Alto Giordano, per mano di due sicari. L’Arcivescovo di Cali, Sua Ecc. Mons. Dario de Jesus Monsalve, ha convocato i fedeli al calare della sera, per marciare e pregare insieme, con una candela e un rosario in mano, dalla parrocchia di questo quartiere fino al luogo dove è stato commesso l'omicidio.
La nota pervenuta all’Agenzia Fides riferisce della marcia che si è svolta la sera del 7 gennaio, ricordando l'impegno dell'Arcivescovo di Cali per la non violenza. Proprio ieri aveva dichiarato alla stampa locale: “La nostra marcia è un modo di dire basta alla violenza partendo dalla nostra fede. Noi non ci fermiamo, vogliamo coinvolgere tutta la comunità a fermare questa ondata di violenza”.
Invitando poi alla prima marcia contro la violenza, lo scorso 13 novembre, l’Arcivescovo scriveva: “Dinanzi alle mani degli assassini che sono in agguato senza pietà nella nostra città, alziamo le nostre mani al cielo. La nostra impotenza e abbandono non cerca la via delle ‘armi autorizzate’, e ancor meno delle armi criminali, ma piuttosto ‘le armi di Dio’ (Ef 6,10-20). Esse rafforzano sia i cittadini che quanti hanno il dovere di proteggerli, così che, insieme, possiamo aderire alla verità e allo scopo comune di costruire la convivenza fra gente libera ed uguale (art. 13 della Costituzione)".
Alla fine di settembre (vedi Fides 30/09/2013) l'Arcivescovo aveva denunciato con forza la violenza contro i sacerdoti, dopo l’omicidio del parroco e del viceparroco di San Sebastián di Roldanillo.
Da un rapporto pubblicato dalla stampa locale, risulta che nei primi sei giorni del 2014 a Cali sono state uccise 25 persone in episodi isolati, fra cui quattro minorenni. Solo nel 2013 ci sono stati più di 1.900 omicidi, di cui 1.600 commessi con armi da fuoco. La vendetta è stata la causa principale, seguita dagli scontri tra bande. (CE) (Agenzia Fides, 09/01/2014)


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