AFRICA/CENTRAFRICA - “L’intero Paese vive nel terrore”: nuove testimonianze sul dramma del Centrafrica

sabato, 7 dicembre 2013

Bangui (Agenzia Fides)- Giungono all’Agenzia Fides ulteriori drammatiche testimonianza dalla Repubblica Centrafricana, sconvolta dagli scontri tra gli ex ribelli Seleka e dai gruppi di autodifesa “anti Balaka”, mentre le truppe francesi e dell’Unione Africane si stanno dispiegando per garantire un minimo di sicurezza.
“L’intero Paese è terrorizzato” riferisce a Caritas Internationalis p. Anicet Assingambi della parrocchia San Carlo di Lwanga, nel nord di Bangui, la capitale. Decine di migliaia di persone hanno cercato rifugio nelle chiese a Bangui e in tutto il Centrafrica.
“Ci sono 5.000 persone negli edifici parrocchiali. Una donna mi ha raccontato di aver visto suo fratello colpito da una fucilata. Si spara ad ogni uomo che esce per strada. C’è un uomo morto nella strada fuori della parrocchia, ma è ancora troppo pericolo avventurarsi fuori per rimuovere il corpo” dice p. Assingambi.
“Non abbiamo nulla da dare a queste persone”- dice p. Assingambi. “Le loro case sono state saccheggiate. Piangono i loro morti. I loro bambini piangevano quando sono arrivati in chiesa. Cantiamo inni e preghiere per cercare di calmarli. Non abbiamo mai visto niente di così malvagio. Ci affidiamo a Dio, pregate per noi”.
Il comunicato inviato all’Agenzia Fides afferma che al momento è impossibile per gli operatori della Caritas raggiungere le persone in stato di necessità.
A Bossangoa, nel nord del Paese, la Caritas teme per la sicurezza di circa 40.000 persone accampate nei pressi della missione cattolica e di altre 1.600 persone rifugiate in una scuola. Ieri, 6 dicembre, un razzo ha colpito la missione senza provocare vittime.
La Chiesa centrafricana ha lanciato un appello per il cessate il fuoco immediato e perché sia permesso il passaggio dei soccorsi e degli aiuti umanitari. (L.M.) (Agenzia Fides 7/12/2013)


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