ASIA/INDIA - Santa Teresa D’Avila parla all’Asia

giovedì, 5 dicembre 2013

Bangalore (Agenzia Fides) – Il Carmelo del futuro è chiamato ad offrire strumenti che corrispondano alla sete di Dio che c'è oggi in Asia. La spiritualità carmelitana ha possibilità immense per rispondere a questa sete di Dio, e per condurre le persone in modo più profondo nella sua relazione con Dio: è quanto emerso dalla conclusioni del Congresso asiatico intitolato “Santa Teresa parla all'Asia”, organizzato dai Carmelitani scalzi dell'India in preparazione per il quinto centenario della nascita di Santa Teresa d’Avila, riformatrice dell'Ordine Carmelitano. Come appreso da Fides, durante al Congresso, tenutosi a Bangalore dal 28 novembre al 1° dicembre scorso, hanno partecipato mons. Albert D ' Souza, Arcivescovo di Agra e segretario generale della Conferenza Episcopale, Mons. Bernard Moras , Arcivescovo di Bangalore, insieme con gli altri vescovi del Karnataka e con i Superiori Generali delle diverse congregazioni esistenti in India, che rientrano nella grande famiglia Carmelitana. Erano presenti oltre 500 delegati carmelitani provenienti da tutta l'India e dall'estero.
Il Congresso ha riproposto il carattere, la spiritualità e la dottrina della Santa, senza disdegnare programmi culturali su santa Tersea, come un film realizzato sulla sua storia.
Tutte le comunità di vita apostolica e contemplativa, i religiosi e i laici Carmelitani – si è affermato a conclusione dei lavori – dovrebbero impegnarsi nel compito di “vivere un'esperienza spirituale evangelica e profonda”. A partire da questa esperienza, sia nella condivisione, sia nell'accoglienza, sia nella creazione di Centri e istituti di spiritualità, “il Carmelo del futuro potrà prestare un servizio qualificato alla Chiesa in Asia”. Nel vasto continente asiatico i religiosi carmelitani sono chiamati “a impegnarsi in un dialogo aperto con le grandi religioni non cristiane, soprattutto nel campo della spiritualità”. Per raggiungere tale scopo – concludono i Carmelitani indiani – bisognerà cercare nuove forme di preghiera, di vita interiore e di comunità più consone alla mentalità orientale. (PA) (Agenzia Fides 5/12/2013)


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