AMERICA/MESSICO - L’Arcivescovo di Morelia invita la popolazione: “mettetevi al sicuro… c’è violenza per strada”

giovedì, 21 novembre 2013

Morelia (Agenzia Fides) – L'Arcivescovo di Morelia, Sua Ecc. Mons. Alberto Suárez Inda, ha invitato la popolazione “a mettersi al sicuro e a stare attenti per la situazione di insicurezza che prevale nei centri abitati” in seguito agli scontri dei vari gruppi della criminalità organizzata con i gruppi di autodifesa. La nota inviata all’Agenzia Fides riporta le parole pronunciate dall'Arcivescovo durante una pausa dei lavori della IX Assemblea diocesana di Pastorale, in corso presso la sede del Seminario minore a Morelia.
L'Arcivescovo ha detto inoltre: “dopo le dichiarazioni pubbliche rese dal Vescovo di Apatzingán, Mons. Miguel Patiño, sulla situazione di violenza che patisce la zona (vedi Fides 05/11/2013), sono stato avvicinato dal Governatore e ho espresso i sentimenti della popolazione, ho chiesto un suo intervento… Sono convinto che a poco a poco le autorità cercheranno veramente una soluzione ... Se riusciremo a costruire la fiducia nelle famiglie allora si potrà invertire questo movimento di violenza che è tristemente presente in quasi tutte le città del Michoacán”.
Da cinque giorni consecutivi ormai si verificano scontri nella zona di Tierra Caliente tra i gruppi di autodifesa cittadina e membri della banda criminale dei Cavalieri Templari. Da notizie ufficiose si apprende che i gruppi di autodifesa cittadina hanno registrato otto feriti e due morti, mentre non si conosce il numero delle vittime tra i Templari. Il motivo di questi scontri, sempre più agguerriti e violenti, è stato provocato dalla coalizione dei gruppi di autodifesa cittadina di Tepalcatepec con quelli di Tacámbaro per espellere definitivamente i Templari.
La situazione è grave perché, a causa di questi scontri, sono state uccise molte persone che non appartenevano a nessun gruppo armato. Nelle ultime settimane si registrano 3 morti ad Aguililla, 9 a Pareo e uno a Zirimbo, senza contare le donne sequestrate e assassinate a Tancitaro, frutto di vendetta o solo perché parenti di qualche membro dei gruppi di autodifesa cittadina. (CE) (Agenzia Fides, 21/11/2013)


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