ASIA/MYANMAR - Oltre 2.000 nuovi sfollati nelle aree Kachin: allarme della Caritas

martedì, 19 novembre 2013

Yangon (Agenzia Fides) – Nonostante i negoziati di pace in corso, le schermaglie tra il governo e le forze armate del Myanmar il “Kachin Independence Army” (KIA) sono in aumento e hanno generato oltre 2.000 nuovi sfollati nelle aree dove vive la popolazione di etnia kachin, una minoranza etnica in prevalenza di religione cristiana che vive nel nord del Myanmar. Lo riferisce all’Agenzia Fides un comunicato congiunto diramato da “Karuna Myanmar” (che è la Caritas locale), insieme con altre organizzazioni umanitarie impegnate nella zona, come “Kachin Baptist Convention”, “Kachin Development Group”, “Metta Development Foundation”, “Shalom Foundation”.
Come comunicato a Fides, recenti scontri hanno costretto abitanti della zona kachin, nei pressi del villaggio di Nam Lim Pa, a fuggire dalle proprie case. I profughi sono rimasti isolati e circondati in area bellica per oltre tre settimane, senza che fosse concessa la creazione di un corridoio umanitario. Nel villaggio vi era un convitto che ospitava 700 studenti e 34 insegnanti, circondati dalle truppe e liberati solo dopo la mediazione della Caritas. Gli ultimi combattimenti hanno aggravato la situazione di popolazioni che già erano sfollate, costringendole a nuovi spostamenti.
Karuna e la altre Ong lanciano un accorato appello: “Una soluzione pacifica dei conflitti in Myanmar è una priorità fondamentale per il benessere della popolazione e per il futuro del paese: chiediamo l'immediata cessazione delle ostilità”. Le Ong Invitano “al rispetto per del diritto umanitario internazionale e delle Convenzioni internazionali sui diritti umani e sulle protezione dei civili nelle aree di guerra. Le parti in lotta devono rispettare il principio di distinzione tra civili e combattenti ed evitare vittime civili”, si afferma. Inoltre si chiede ai belligeranti “di consentire libero accesso alle organizzazioni umanitarie a sostegno di tutti gli sfollati interni, indipendentemente dalla loro ubicazione”. La Caritas si dice “estremamente preoccupata per i bambini, che sono traumatizzati, e per gli studenti sfollati, chiedendo ulteriori aiuti per far fronte all’emergenza alimentare e educativa”. (PA) (Agenzia Fides 19/11/2013)


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