AMERICA/BOLIVIA - Messaggio dei Vescovi alla chiusura dell’Anno della Fede: “La fede è un tesoro per vivere come figli di Dio”

lunedì, 11 novembre 2013

Cochabamba (Agenzia Fides) – Domenica 10 novembre i Vescovi della Bolivia, riuniti per la loro 96.ma Assemblea Ordinaria, hanno concelebrato la Messa nella Cattedrale di Cochabamba in occasione della chiusura dell'Anno della Fede. La nota inviata all’Agenzia Fides dalla Conferenza Episcopale Boliviana (CEB), riferisce che, durante la Messa, Sua Ecc. Mons. Oscar Aparicio, Vescovo castrense e Presidente della CEB, ha dato lettura del messaggio intitolato "Il discepolo vive della fede". Il messaggio è rivolto a tutti gli uomini e le donne che nel lavoro, nella famiglia, secondo il ruolo sociale e politico che eercitano, si impegnano ogni giorno a costruire un paese migliore.
"Alla conclusione dell'Anno della Fede – è scritto nel messaggio -, salutiamo con gioia tutti e, insieme, ringraziamo Dio per questo dono prezioso. Con Papa Francesco possiamo dire veramente che ‘noi siamo vasi di terracotta, fragili e poveri, ma all'interno portiamo un grande tesoro’ che siamo chiamati a condividere con gli altri”.
Tra i passaggi più significativi: “Credere in un Dio che è Padre significa vivere nella fiducia, perché il Padre sa di che cosa abbiamo bisogno, è celebrare il fatto che questo mondo abbia un senso. Noi crediamo e confessiamo che Gesù Cristo è l'unico vero Figlio di Dio, che è piena manifestazione del Padre, che ci chiama attraverso l'amore e il perdono alla conversione, perché così trasformati in ‘uomini nuovi’, lo possiamo seguire e diventare suoi discepoli. Noi crediamo nello Spirito Santo che ci anima, conferma, rafforza e santifica ogni giorno. E' presente nella nostra vita, motiva le nostre lotte per la giustizia e per un mondo migliore, ad ogni alba rinnova la nostra speranza e riafferma i nostri legami di fraternità e di comunione con i fratelli della comunità cristiana, così da poter condividere le gioie e le speranze, le lacrime e le angosce degli uomini della nostra società, soprattutto dei poveri e degli afflitti da tanti mali e problemi, e ci impegna tutti a servire il Regno di Dio nella costruzione di una società nuova". (CE) (Agenzia Fides, 11/11/2013)


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