ASIA/GIORDANIA - I Gesuiti: corsi di studio online per i rifugiati siriani

mercoledì, 6 novembre 2013

Amman (Agenzia Fides) – In Giordania i rifugiati siriani sono ormai più di 500mila. Anche per loro le reti assistenziali ispirate dalla Compagnia di Gesù e operanti nel Regno Hascemita hanno predisposto corsi di educazione superiore online già sperimentati in altri contesti segnati dalle guerre e dai fenomeni di emigrazione forzata. Lo riferisce una nota del Jesuit Refugee Service (JRS) pervenuta all'Agenzia Fides. Il programma d'istruzione online, inaugurato dal JRS a Amman lo scorso luglio, ha trovato subito una accoglienza sorprendente : il passaparola tra i rifugiati ha portato al boom delle iscrizioni ai corsi semestrali propedeutici di carattere metodologico, a cui seguiranno percorsi d'istruzione nel campi del turismo, dell'assistenza medica, della giurisprudenza e delle attività sociali gestite da Ong, con rilascio di diplomi riconosciuti dalla Regis University, l'Ateneo dei gesuiti con sede in Colorado (Usa).
I programmi di istruzione superiore per profughi predisposti dai gesuiti nelle aree di emergenza - identificati dalla sigla Higher Education at the Margins – partono dalla constatazione che l'assistenza di tipo emergenziale – cibo, alloggi, medicine – non è sufficiente per offrire ai rifugiati un futuro. In tali iniziative prende forma il tentativo di fornire strumenti di conoscenza concreti che aiutino gli allievi – con un'età che varia dai 17 ai 50 anni - a uscire dalla condizione passiva di rifugiati, assumendo iniziative e responsabilità socialmente meritorie anche rispetto alle esigenze della comunità di appartenenza. Ad Amman, alcuni allievi dei corsi online sono già impegnati in attività di assistenza medica ai rifugiati negli ospedali cittadini. Molti giovani siriani coinvolti nell'iniziativa erano studenti fuggiti dalle proprie città d'origine proprio nel momento in cui si accingevano a iniziare i propri corsi universitari.
I corsi di istruzione online promossi dai Gesuiti consentono di indirizzare verso obiettivi concreti l'energia intellettuale e professionale delle persone costrette a fuggire dalle proprie case. Una strategia calibrata sul lungo periodo, che lavora fin d'ora a vantaggio della possibile, auspicabile rifioritura di contesti e tessuti sociali lacerati dall'odio e dalla violenza. (GV) (Agenzia Fides 6/11/2013).


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