AMERICA/PERU’ - Bambini e donne sfruttati in laboratori clandestini per lavorare la droga in Amazzonia

mercoledì, 2 ottobre 2013

Lima (Agenzia Fides) – Le Forze militari della Polizia e della Marina hanno scoperto 28 fabbriche di droga nella zona conosciuta come Trapezio Amazzonico, la parte del territorio colombiano che forma un corridoio di forma trapezoidale incassato tra i territori del Brasile e del Perù. Nel corso dell’incursione sono state sequestrate 123 tonnellate di composti chimici vietati e 10.500 tonnellate di foglie di coca. All’interno dei laboratori sono stati trovati bambini che “lavoravano” la droga. I piccoli venivano pagati 80 dollari al mese per lavorare in laboratori clandestini nelle zone di Santa Rosa e Caballococha, nella regione Loreto. Secondo fonti locali, i minori sono stati trovati a contatto con sostanze chimiche mortali necessarie per elaborare la cocaina, che poi le bande di narcotrafficanti inviano per via aerea e fluviale, in Brasile e Colombia. Si tratta prevalentemente di ragazzini tra 8 e 13 anni di età originari di Ticuna Cushillo Cocha, che ogni giorno rischiano la vita manipolando composti chimici volatili o corrosivi come l’acetone, l’etere etilico, la benzina, il cherosene, il permanganato di potassio e l’acido solforico. Dalle indagini è risultato che anche molte donne native, attratte dal denaro offerto dalla mafia, hanno lasciato il lavoro nei campi per dedicarsi a quest’altra “attività” meglio remunerata. Si stima che, nel Trapezio Amazzonico, ogni mese vengano prodotte circa 30 tonnellate di droga e la metà viene portata dal Perú in aerei che decollano da piste illegali e da imbarcazioni leggere che arrivano al rio delle Amazzoni attraverso i fiumi Marañón e Ucayali. (AP) (2/10/2013 Agenzia Fides)


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