ASIA/TAILANDIA - “La malattia, la sofferenza e la vecchiaia lo fanno essere il Santo Padre amato e venerato da tutti così com’è” scrive a Fides Padre Contarin, responsabile del Camillian Social Center per malati di Aids

sabato, 26 febbraio 2005

Rayong (Agenzia Fides) - “Nella nostra piccola comunità del Camillian Center, preghiamo sempre per il Papa e ci ricordiamo che vive la sofferenza umana, quella che noi vediamo e viviamo ogni giorno, con quella intensità che gliene dà il valore per purificarci dal peccato e condividere la sofferenza altrui.”
Questo il commento inviato a Fides da Padre Giovanni Contarin, camilliano, responsabile del Camillian Social Center di Rayong, in seguito al ricovero del Papa.
“Questo paese è prevalentemente buddista - continua il sacerdote - i media (TV, radio) non hanno mai dato spazio ed importanza alle notizie del Santo Padre o del Vaticano in genere. Nei miei vent’anni di Tailandia comincio ora a sentire notizie alla TV e radio locale sulle condizioni di salute di Giovanni Paolo II, in questi due mesi mi è capitato almeno una decina di volte. E questo sicuramente è segno di una nuova sensibilità...e strumento di evangelizzazione. La malattia, la sofferenza e la vecchiaia lo fanno essere il Santo Padre amato e venerato da tutti così com’è.”
Il Camillian Social Center Rayong si trova a 200 Km da Bangkok, nella regione Sud-Est della Tailandia. E’ una delle risposte della fondazione camilliana in Tailandia al problema AIDS. Il paese, infatti, registra più di un milione di sieropositivi dei quali più di centomila sono in AIDS conclamata. (AP) (26/2/2005 Agenzia Fides; Righe:22; Parole:253)


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