ASIA/INDIA - Violenza sui cristiani in Karnataka: la Chiesa ha fiducia nell’azione del governo

sabato, 14 settembre 2013

Bangalore (Agenzia Fides) – Gli episodi di violenza sui cristiani nello stato di Karnataka “non devono destare particolare allarmismo: sono spesso casi isolati, che toccano gruppi cristiani evangelici poco controllabili, e sono comunque destinati a diminuire nel medio-lungo periodo, in quanto oggi c’è un diverso atteggiamento del governo del Karnataka, che non appoggia i gruppi estremisti indù”: lo dice all’Agenzia Fides p. Faustine L. Lobo, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in India. Il sacerdote risiede a Bangalore, capitale dello stato di Karnataka (India meridionale).
P. Lobo spiega a Fides: “I casi di violenza non sembrano far parte di una strategia organizzata, ma sono scollegati fra loro. A volte anche i gruppi cristiani hanno le loro responsabilità nel disturbare la quiete dei villaggi. Per chiese e istituzioni cattoliche non ci sono problemi. Oggi, inoltre, il governo del Karnataka, dove è al potere il Partito del Congresso, ci sostiene e ci dà fiducia. Intende prendere sul serio la questione dell’intolleranza e dare un messaggio a tutti: la violenza sulle minoranze non sarà accettata né tollerata, e non resterà impunita. Mentre il governo precedente, controllato dal Partito nazionalista Baratiya Janata Party (BJP) sembrava dare un messaggio di sostanziale copertura ai gruppi fondamentalisti indù, ora non è più così. Il governo vuole fermarli. Per questo siamo pienamente fiduciosi per il futuro”.
P. Lobo ricorda che anche la polizia ha mutato atteggiamento: “Il Ministero degli Interni del Karnataka – riferisce – è stato affidato a un cristiano, K. J. George, a cui fa riferimento l’apparato della polizia. Per noi è una garanzia”. Ad esempio, nel caso dell’omicidio di p. Kochupuryil J. Thomas, Rettore del Seminario Maggiore di Bangalore, assassinato da ignoti il 1° aprile 2013, “le indagini sono a buon punto. La polizia sta indagando con serietà e speriamo presto in una svolta definitiva”.
L’Agenzia Fides aveva già ricevuto segnalazioni di alcuni casi di violenza (vedi Fides 3/9 e 5/9/2013). Ultimamente il Pastore John William, capo della “Living Hope Church”, una chiesa domestica a nord di Bangalore, è stato accusato di conversioni forzate e malmenato da estremisti indù, in casa sua, lo scorso 8 settembre. Come riferito a Fides, nei giorni precedenti, tre laici cristiani, che gestivano una scuola e un ricovero per bambini e orfani, sono stati arrestati con false accuse di conversioni forzate nella chiesa di san Tommaso a Honnavar, sempre in Karnataka, dopo una irruzione di militanti induisti del gruppo RSS e “Bajrang Dal”. A Mangalore, altra città dello stato, il Pastore M.S. Shamraj, da 18 anni a capo della “Blessing Church”, è stato costretto a chiudere la chiesa per minacce dei gruppi estremisti indù. (PA) (Agenzia Fides 14/9/2013)


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