ASIA/SIRIA - Appello da Deir Mar Musa: “No all’intervento militare e a ogni forma di violenza”

mercoledì, 28 agosto 2013

Damasco (Agenzia Fides) – Mentre sembra imminente un attacco militare delle forze armate occidentali in Siria, “un appello per la pace e per il rifiuto di ogni violenza” si alza dal monastero di Deir Mar Musa (il monastero di San Mosè l’etiope), oasi di preghiera a nord di Damasco, rifondato dal padre Gesuita Paolo Dall’Oglio, sequestrato un mese fa nell’are di Raqqa.
I monaci e le monache della comunità residente nel monastero, impegnata in un’opera di dialogo e di avvicinamento spirituale fra islam e cristianesimo, hanno appena vissuto una “speciale giornata di preghiera e digiuno”, il 27 agosto, per il rilascio di p. Paolo e per la pace in Siria. P. Jaques Mourad, responsabile della comunità, dice a Fides: “Abbiamo vissuto questa giornata con gioia e serenità spirituale. Abbiamo pregato: rimettiamo la nostra vita nelle mani di Dio e diciamo a Lui: sia fatta la tua volontà”.
Sull’imminente azione militare dei paesi occidentali in Sira, p. Mourad dice: “Siamo in una fase di estrema sofferenza. Auspichiamo che i paesi occidentali assumano una posizione giusta davanti a questa tremenda crisi siriana. La posizione ‘giusta’ significa rifiutare ogni forma di violenza, fermare le armi, non mettere gli uni contro gli altri, difendere e proteggere i diritti umani”.
Suor Houda Fadoul, responsabile della comunità femminile a Dei Mar Musa, conferma a Fides: “Non possiamo accettare o apprezzare un intervento armato di potenze straniere. Continuiamo nella nostra missione che è quella di alzare a Dio un culto spirituale, soprattutto per educare i giovani al dialogo e alla pace. Crediamo che oggi, anche in questo acerrimo conflitto, la preghiera resti un mezzo potente per resistere al male ed è l’unico strumento che alimenta la speranza”. (PA) (Agenzia Fides 28/8/2013)


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