AFRICA/KENYA - In missione in Africa secondo il carisma di don Luigi Giussani. La testimonianza di don Alfonso Poppi, missionario della Fraternità di San Carlo Borromeo

giovedì, 24 febbraio 2005

Roma (Agenzia Fides) - “L’amicizia con Jemina, una giovane madre ammalata di Aids, è cresciuta sempre di più dopo che la terribile malattia le ha portato via il marito e il suo bambino. Quando anche lei era ormai prossima a morire, la battezzai e le diedi la prima Comunione. Poi le insegnai il rosario e la preghiera di consacrazione a Maria, dicendole che con l’offerta delle sue sofferenze avrebbe potuto aiutare noi ad essere veri sacerdoti”. Sono parole di don Alfonso Poppi, missionario della Fraternità sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, che racconta un episodio significativo della sua vita di missione. Don Alfonso, ha incontrato il movimento quando ancora era un ragazzo e la sua vita spesa per l’Africa (prima in Uganda, ora in Kenya a Nairobi) è stata sempre caratterizzata dalla fedeltà a don Luigi Giussani e al carisma che Dio ha fatto da lui iniziare nella Chiesa.
“Percepire che la sofferenza non solo non era inutile, ma contribuiva alla causa del Signore - continua don Alfonso - era una cosa che la entusiasmava. Quando, negli ultimi giorni, mentre era sopraffatta da terribili accessi di tosse, le chiedevo per chi valesse la pena patire tutto questo, lei sempre mi rispondeva: Per il Signore!. Il mattino in cui morì le chiesi ancora: Per chi tutto questo? Per il Signore, fu la sua flebile ma ferma risposta, le ultime parole chele sentii proferire. Quel giorno il mistero della morte e resurrezione di Cristo nella fede di Jemina e nella nostra fede è riaccaduto. (P.L.R.) (Agenzia Fides 24/02/2005 - Righe 17; Parole 247)


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