AMERICA/MESSICO - “Stiamo toccando il fondo, è il momento di reagire”: Mons. Suárez sulla violenza che colpisce il Michoacán

martedì, 6 agosto 2013

Morelia (Agenzia Fides) – “Era ora che la Presidenza della Repubblica, il governo federale, guardasse alla zona del Michoacan per sostenerci, ma è anche tempo di consolidare il governo del nostro stato per andare avnti in modo retto, come uno stato libero e sovrano”: così si è espresso l'Arcivescovo di Morelia, nello stato messicano del Michoacán, Sua Ecc. Mons. Alberto Suárez Inda, considerando che la regione sta attraversando il momento più grave dal suo insediamento come Arcivescovo. Per questo ha ben accolto l'arrivo dell'esercito e delle autorità federali nella zona, in quanto ritiene si tratti di un'opportunità da cogliere.
Nella nota inviata all’Agenzia Fides da Notimex, l'Arcivescovo descrive con forza la realtà che vive la zona: “Stiamo toccando il fondo, è il momento di reagire e dire che non si può andare avanti così. Le cose devono cambiare e si richiede una revisione profonda: non si tratta solo di ‘riverniciare’ la situazione dicendo che adesso si adotterà un sistema basato sulla giustizia, ma occorre coinvolgere tutti, governanti e governati, per ricostruire la società dal basso. Malgrado la situazione sia deplorevole, non dobbiamo comunque incrociare le braccia, non possiamo cadere nella grave tentazione del pessimismo. Il male non ha l'ultima parola, dobbiamo vivere sempre nella speranza fondata che l'uomo, nonostante tutto quello che può sembrare di cattivo, non è totalmente corrotto".
Il Michoacán è diventato scenario di scontri violenti fra gruppi armati del narcotraffico. La situazione di violenza e corruzione generalizzata ha fatto sì che perfino la piccola delinquenza ne abbia approfittato per intimorire la popolazione. Così si sono formati nella zona gruppi armati di “autodifesa” che hanno raccolto fra i loro membri ex detenuti o sicari pagati da piccoli imprenditori locali, i quali però hanno gradatamente preso il controllo dei piccoli centri abitati della zona. Ultimamente questi gruppi armati si sono scontrati con elementi dell’esercito o della marina inviati sul posto per ristabilire l’ordine.
Come Vescovo nel Michoacan, prima a Tacambaro e attualmente a Morelia, Mons. Suárez Inda ha espresso il suo rammarico nel vedere "come si sia deteriorato il tessuto sociale, a causa delle carenze dell’istruzione pubblica e della frammentazione della società, del malgoverno nell’amministrazione della giustizia e dell'impunità". "Tutto questo distrugge la famiglia – ha denunciato Mons. Suárez Inda -, e fa crescere l’emigrazione dalla zona. Ci sono paesini dove troviamo solo bambini e nonni, ma mancano i genitori". (CE) (Agenzia Fides, 06/08/2013)


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