ASIA/INDIA - I cristiani e la società civile: “La legge sulla sicurezza alimentare punti sui piccoli agricoltori”

sabato, 6 luglio 2013

Nuova Delhi (Agenzia Fides) – Il nuovo disegno di legge sulla sicurezza alimentare e sul diritto al cibo, approdata al Parlamento indiano, presenta molte lacune: è il giudizio dei cristiani e della società civile sul “Food Security Bill”che, introducendo in India “il diritto al cibo”, prevede di distribuire 5 kg di cereali a persona ogni mese, a un prezzo calmierato, pasti gratuiti a donne incinte, a madri in allattamento, a bambini tra i sei mesi e i 14 anni, a bambini malnutriti e senzatetto.
Leader e associazioni cristiane, sacerdoti, missionari, Ong, hanno creato una piattaforma denominata “Campagna per il Diritto al cibo”, che promuove dal 2009 la sicurezza alimentare e il diritto per ogni cittadino a non soffrire la fame: Il gesuita di Calcutta p. Jothi, che ha aderito alla Campagna, spiega a Fides: “La piattaforma sul Diritto al cibo è costernata per la decisione dell’esecutivo di procedere ad approvare il testo così come è. Un tema come la sicurezza alimentare, che tocca milioni nel nostro paese, richiede un dibattito profondo in Parlamento. Perché allora tanta fretta di approvarla tramite un decreto?”.
La gruppo ritiene utile una discussione nella Camera bassa, per approvare degli emendamenti. Un punto in discussione è, ad esempio, il quantitativo di cereali da riservare a persona . Altri notano la mancanza di attenzione ai problemi degli agricoltori e il fatto che, dai meccanismi previsti, milioni di poveri resterebbero esclusi. La versione del testo portata in Palmento “è estremamente inadeguata e non garantisce in alcun modo la sicurezza alimentare”, nota p. Jothi. Di fatto la legge fornisce solo 166 grammi di cereali al giorno a persona, prevedendo un dato quantitativo fisso per famiglia. Inoltre – questo è il punto di maggiore interesse – non incentiva la capacità di produzione di cibo e non offre sostegno ai piccoli agricoltori, sebbene oltre il 60% della popolazione indiana dipenda dall'agricoltura per la propria sussistenza. “Un settore agricolo rinvigorito e dinamico è la spina dorsale della sicurezza alimentare”, nota il sacerdote. Il testo, fra l’altro criminalizza e discrimina le madri che hanno più di due figli, escludendole dai benefici previsti. Fra le altre lacune, il testo non prevede la possibilità di un'azione immediata per affrontare emergenze alimentari in casi di disastri e calamità naturali.
La Campagna invita dunque il governo a rivedere il testo di legge, secondo un processo di consultazione dal basso, per adottare un decreto che sia realmente utile a garantire la sicurezza alimentare. “Il Food Security Bill è un'occasione fondamentale per porre fine alla fame
e alla malnutrizione in India: ci auguriamo che non venga sprecata”, conclude p. Jothi. (PA) (Agenzia Fides 6/7/2013)


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