ASIA/PAKISTAN - Discriminazione e odio: chiesa e società civile fanno il punto sui problemi delle minoranze cristiane

mercoledì, 3 luglio 2013

Lahore (Agenzia Fides) – Prendere coscienza della discriminazione, delle ingiustizie, dei pregiudizi di cui sono vittime i cristiani in Pakistan, circa il 3% della popolazione, e segnalarli con chiarezza al nuovo governo: con questo intento leader cristiani di diverse confessioni, preti, studiosi, avvocati, attivisti per i diritti umani si sono incontrati e hanno discusso nei giorni scorsi a Lahore, notando “il deteriorarsi della situazione dei cristiani e le crescenti minacce degli estremisti islamici alle minoranze”. Frutto dell’incontro è stato un Memorandum, pervenuto all’Agenzia Fides, che fa il punto della situazione e che sarà inviato alle istituzioni civili. Fides propone una sintesi del testo, che indica le questioni più scottanti per la vita dei cristiani in Pakistan.
1. Discriminazione religiosa. Comunità cristiane e associazioni ricevono frequenti lamentele e denunce per tali questioni. Le minoranze vivono nella paura e sono discriminate per religione, cultura, classe sociale. I cristiani sono vittime di abusi della dignità umana e generalmente considerati “cittadini di seconda classe”.
2. Persecuzione economica. La legge che prevede che il 5% dei posti di lavoro pubblici sia destinato alle minoranze religiose non è attuata dal governo centrale. In molti servizi pubblici sono accettati solo musulmani, mentre ai cristiani impiegati non viene erogato lo stipendio. I cristiani sono privati del diritto di lavoro nel settore privato solo a causa della loro fede.
3. Odio religioso: è uno dei problemi più gravi. Gruppi radicali ed estremisti islamici sostengono che il Pakistan sia terra riservata ai musulmani e che on dovrebbero esserci pakistani non musulmani. Questa mentalità genera insicurezza fra le minoranze.
4. Legge sulla blasfemia: La promulgazione e l'abuso della legge sulla blasfemia contro i cristiani pakistani è una delle più grandi preoccupazioni. La legge continua a essere abusata e strumentalizzata per controversie private, e non prevede pene per quanti formulano false accuse.
5. Violenza e impunità. I cristiani sono vittime di violenze su base religiosa. Si registrano eclatanti episodi di massa (come l’incendio sella “Joseph colony” a Laho nel marzo scorso) ma anche nella vita privata e sociale. Le violenze restano la maggior parte delle volte impunite.
6. Pregiudizi nei testi scolastici e nelle scuole. Le scuole pubbliche in Pakistan sono “fabbriche di odio”. Nelle scuole sono utilizzati testi di studio che screditano le minoranze cristiane e indù e contribuiscono a creare un clima odio e pregiudizio nelle menti di ragazzi e giovani.
(PA) (Agenzia Fides 3/7/2013)


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