AFRICA/KENYA - “Sì alla devoluzione dei poteri ma non a quella dei mali che affliggono il governo centrale” affermano i Vescovi

lunedì, 1 luglio 2013

Nairobi (Agenzia Fides)- I Vescovi del Kenya esprimono apprezzamento per il processo di decentramento e di devoluzione dei poteri dallo Stato centrale alle 47 contee che compongono il Paese, previsto dalla nuova Costituzione. Allo stesso tempo, però, avvertono di “non devolvere anche i mali come corruzione, nepotismo e povertà di leadership che hanno sempre afflitto il governo centrale”.
Secondo quanto riporta l’Agenzia CISA di Nairobi queste affermazioni sono state presentate a latere della conferenza stampa convocata per esporre il cambio di denominazione della Conferenza Episcopale del Kenya, da Kenya Episcopal Conference (KEC) a Kenya Conference of Catholic Bishops (KCCB). Il cambiamento si è reso necessario perché nel Paese, “vi sono diverse chiese protestanti che hanno per nome Chiese Episcopali, e quindi quando si parla di Conferenza Episcopale, è facile confonderla come una di queste Chiese Evangeliche Episcopali”.
Nell’occasione i Vescovi hanno voluto sottolineare il desiderio di partecipare al controllo dei nuovi poteri locali nella collaborazione reciproca. “Facciamo appello alla creazione di strutture per accrescere la partecipazione della popolazione che è sempre stata lo spirito che ha guidato la devoluzione”.
I Vescovi hanno infine espresso preoccupazione per l’aumento delle imposte sui beni di prima necessità, sottolineando che la maggior parte dei keniani sono poveri e chiedendo che “cibo, abitazioni e sanità siano incondizionatamente accessibili a tutti”. (L.M.) (Agenzia Fides 1/7/2013)


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