ASIA/GIORDANIA - I media cristiani arabi: strumenti di pace, non circuiti “autoreferenziali”

mercoledì, 12 giugno 2013

Amman (Agenzia Fides) – In questo momento della storia, i media di ispirazione religiosa sono chiamati a scegliere tra due opzioni opposte: servire la religione a cui fanno riferimento “esplorandone l'identità”, oppure “distruggere e sottomettere la religione a interessi politici e di altro tipo”. E' questo lo scenario con cui si sono confrontati per due giorni i partecipanti al convegno di due giorni (10/11 giugno) organizzato ad Amman dal Catholic Center for Studies and Media in collaborazione con il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali. Religiosi cristiani e musulmani, intellettuali e operatori dei media di diversi Paesi del Medio Oriente si sono confrontati sui contenuti proposti dai relatori, tra i quali figuravano il Patriarca di Gerusalemme del Latini Fouad Twal, l'Arcivescovo Claudio Maria Celli (Presidente del Dicastero vaticano per le comunicazioni sociali), il Ministro giordano per i media e la comunicazione Mohammad Momani e p. Rifat Bader, direttore del Catholic Center for Studies and Media. In una nota inviata all'Agenzia Fides i partecipanti alla conferenza valorizzano le potenzialità dei media cristiani arabi, chiamati anch'essi a uscire dai propri circuiti autoreferenziali per “porsi al servizio della pace e della giustizia” e offrirsi come “spazio di comunicazione tra le Chiese” e strumento di dialogo e non di conflitto con i musulmani, “con i quali condividiamo l'amaro momento presente così come il passato e lo stesso destino”. (GV) Agenzia Fides 12/6/2013).


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