ASIA/SRI LANKA - I Vescovi al governo: “Sì al decentramento e a una nuova Costituzione”

martedì, 11 giugno 2013

Colombo (Agenzia Fides) – I Vescovi cattolici dello Sri Lanka hanno chiesto al governo di non abolire il sistema di decentramento amministrativo che dà un riconoscimento alla minoranza tamil e di pensare al progetto di una nuova Carta Costituzionale. In un comunicato della Conferenza Episcopale dello Sri Lanka, inviato all’Agenzia Fides, si chiede di non procedere alla modifica o all’abrogazione del 13° emendamento della Costituzione L’emendamento, approvato nel 1987, prevede l’istituzione dei Consigli Provinciali e rende il “tamil” lingua ufficiale, con l’inglese lingua ponte fra le due comunità singalese e tamil.
La proposta di abolire l’emendamento è al centro di un vivace dibattito politico e sociale che ha visto anche la Chiesa dare il suo contributo. Secondo i Vescovi, è bene “discuterne con tutte le parti interessate”, sulla base di un progetto di revisione complessiva della Carta Costituzionale, che sia rispettoso dei diritti e della giustizia, per tutte le comunità compongono la società srilankese.
Quello previsto dal 13° emendamento, nota la Chiesa, “è un sistema che consente una maggiore partecipazione delle persone in materia di governance”, ed è quindi un giusto principio per la vita democratica. Abolirlo potrebbe portare “maggiore centralizzazione dell'autorità” e attirare critiche dalla comunità internazionale, “in un momento in cui lo Sri Lanka si sta impegnando per rendere permanenti le faticose conquiste ottenute con la pace”, dopo una guerra civile durata trent’anni e conclusasi solo nel 2009.
I Vescovi invitano il governo a considerare “la questione del Nord” (l’area dove vive la minoranza tamil) come “questione nazionale”, e cercare una soluzione tramite il dialogo fra la leadership locale quella nazionale. Per questo si suggerisce la creazione di un apposito “Comitato ristretto parlamentare” che possa elaborare la bozza di una nuova Costituzione che garantisca “giustizia, pace e prosperità per tutti i cittadini del paese, indipendentemente dalle loro differenze etniche, religiose o sociali”.
La proposta di abolire il 13 ° emendamento, per togliere i poteri alle Province, è stata lanciata dal partito nazionalista singalese “Jathika Hela Urumaya” (JHU), parte della coalizione attualmente al governo. Il partito musulmano più importante dello Sri Lanka, lo “Sri Lanka Muslim Congress” (SLMC) ha dichiarato la sua “totale opposizione”. Anche la “Tamil National Alliance” (TNA) ha insistito sull’urgenza di una “piena devoluzione del potere alle autonomie provinciali”. (PA) (Agenzia Fides 11/6/2013)


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