ASIA/INDONESIA - “Le organizzazioni cristiane fanno opere di solidarietà, non proselitismo”: documento congiunto dei leder religiosi indonesiani sulla situazione ad Aceh dopo lo tsunami

sabato, 29 gennaio 2005

Giacarta (Agenzia Fides) - La solidarietà non ha nulla a che vedere con il proselitismo, le opere di soccorso portate avanti da organizzazioni cristiane e musulmane non hanno nessun fine religioso, ma sono soltanto un servizio gratuito alle persone. Lo affermano in un recente comunicato giunto all’Agenzia Fides i leader religiosi indonesiani, intervenendo sulla situazione ad Aceh dopo lo tsunami.
Dopo alcuni articoli pubblicati dalla stampa americana e indonesiana, in cui si parlava di organizzazioni cristiane evangeliche giunte in Indonesia con finalità religiose piuttosto che umanitarie, i leader religiosi indonesiani hanno chiarito che “le comunità cristiane rigettano tutti i tentativi di usare erroneamente la missione umanitaria come mezzo per cristianizzare la gente”.
I leader si appellano a tutti i gruppi impegnati sul campo affinchè, negli aiuti agli orfani dello tsunami ad Aceh, cooperino con le organizzazioni islamiche “Nahdlatul Ulama” e “Muhammadiyah”, specificando che già esiste un accordo fra i Vescovi cristiani e i capi musulmani per la cura dei bambini.
I firmatari del documento si dicono certi dell’impegno delle autorità civili, che sta già dando buoni frutti, e invitano la popolazione a non cedere a voci incontrollate che possono innescare tensione interreligiosa e pregiudizi ingiustificati.
Il testo afferma: “Speriamo che tutte le polemiche, controproducenti per l’opera di soccorso unitario ad Aceh, terminino ben presto. Ora è tempo di lavorare insieme per superare il disastro nazionale al più presto possibile. Possa Dio Creatore della vita benedire i nostri sforzi”.
Il documento è stato firmato da p. Benny Susetyo Segretario della Commissione Interreligiosa nella Conferenza Episcopale, da numerosi leader religiosi musulmani, con il sostegno di diverse organizzazioni cristiane e islamiche indonesiane.
(PA) (Agenzia Fides 29/1/2005 righe 30 parole 334)


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