AFRICA/ANGOLA - “Le elezioni? Nel 2006, forse”. Il difficile percorso dell’Angola verso la piena democrazia

venerdì, 21 gennaio 2005

Luanda (Agenzia Fides)- “Non esiste ancora una data delle elezioni politiche, anche se informalmente si parla del 2006 come dell’anno delle prime elezioni dell’ Angola pacificata” dice all’Agenzia Fides una fonte della Chiesa locale da Luanda, capitale dell’Angola, che porta ancora i segni di 25 anni di guerra civile, conclusasi nel 2002.
“Il Parlamento sta discutendo la legge elettorale e lo svolgimento del censimento, condizione indispensabile per lo svolgimento delle elezioni” dicono le fonti di Fides. Proprio il censimento e la susseguente registrazione di votanti, rappresenta uno degli ostacoli più difficili da affrontare perché il paese ha una grande estensione e le infrastrutture sono distrutte o danneggiate dai passati eventi bellici. Il grande numero di rifugiati interni e di profughi che rientrano dall’estero rappresenta un’ulteriore complicazione. La maggior parte dei circa 13 milioni di angolani, inoltre, non dispone di documenti d’identità. Alcuni gruppi politici temono che le autorità governative adottino procedure non corrette di registrazione dei votanti, e che si vengano a creare casi di doppia registrazione. Per questo, alcuni esponenti dell’opposizione chiedono che le operazioni di registrazione dei votanti siano tenute da organismi internazionali.
“A livello politico, poi, si è dibattuto a lungo se tenere le elezioni dopo la promulgazione di una nuova costituzione oppure svolgerle indipendentemente dall’approvazione di un nuovo testo costituzionale” dicono le fonti di Fides. “Dopo un duro scontro parlamentare tra maggioranza e opposizione raccolta intorno agli ex guerriglieri dell’UNITA, sembra che si sia raggiunto il consenso generale di tenere le elezioni prima della elaborazione di una nuova costituzione”.
“Il fatto positivo è che la comunità internazionale continui ad esercitare una pressione costante perché le elezioni si tengano” dicono le fonti di Fides.
La situazione sociale ed economica angolana è ancora molto difficile. “La maggior parte degli angolani vivono al di sotto della soglia di povertà. Il governo ha promesso un vasto programma di ricostruzione che ancora, però, è rimasto in gran parte sulla carta” dicono le fonti di Fides. “Si nota comunque un certo dinamismo nel settore privato, per esempio nella telefonia mobile. Ma anche qui le contraddizioni non mancano. Per esempio, molti angolani hanno il cellulare, ma non possono telefonare perché non hanno i soldi per comprarsi la ricarica della scheda telefonica. Per strada è un continuo chiedere in prestito il telefonino per telefonare”. (L.M.) (Agenzia Fides 21/1/2005 righe 33 parole 400)


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