ASIA/MEDIO ORIENTE - LA RETE DELL’ECUMENISMO PER LA SOLIDARIETÀ VERSO I PIÙ POVERI E GLI EMARGINATI IN MEDIO ORIENTE

lunedì, 9 giugno 2003

Amman (Agenzia Fides) – Sviluppare l’ecumenismo in Medio Oriente: questo il fine del Middle East Council of Churches (MECC), organismo che riunisce i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane presenti nei paesi mediorientali. In un incontro tenutosi ad Amman alla fine di maggio, i rappresentanti del MECC hanno chiesto ai cristiani di offrire una testimonianza ecumenica più forte in Medio Oriente: “Con il contributo di cattolici, ortodossi, protestanti, evangelici, pentecostali – recita il comunicato finale dell’incontro – possiamo essere una realtà significativa nei paesi arabi. Come cristiani siamo una minoranza, e non possiamo continuare a portarci sulle spalle antiche divisioni che ci allontanano dal comandamento di Cristo di vivere in unità perchè il mondo creda”.
Il MECC invita a sviluppare maggiormente la rete fra le comunità cristiane e promuovere il dialogo interreligioso, in special modo con i musulmani. “I paesi de Golfo si stano aprendo gradualmente a un processo di dialogo fra religioni e culture”, afferma il MECC. Lo dimostra il fatto che attualmente in paesi come Bahrain e Qatar sono in costruzione alcune chiese che saranno utilizzate da tutte le comunità cristiane delle diverse confessioni.
Il MECC ribadisce che i cristiani in Medio Oriente trovano un collante specialmente nel servizio sociale, svolto in diversi paesi da numerosi gruppi ecumenici. In Oman e Bahrain, ad esempio, è ben sviluppato un sistema di assistenza e solidarietà verso i più poveri, i carcerati e gli immigrati, in collaborazione con organizzazioni delle Chiese asiatiche da cui questi ultimi provengono. Un altro settore in cui i credenti in Cristo offrono un contributo riconosciuto ed apprezzato è quello delle strutture sanitarie e ambulatoriali, a disposizione di quanti non possono usufruire di assistenza medica.
(PA) (Agenzia Fides 9/6/2003 lines 27 words 298)


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