ASIA/SRI LANKA - “E’ una immane tragedia, occorre una vasta mobilitazione internazionale”: l’appello di Mons. Mario Zenari, Nunzio Apostolico a Colombo

martedì, 28 dicembre 2004

Colombo (Agenzia Fides) - “E’ una tragedia, un disastro del quale non c’è memoria nella storia dello Sri Lanka. La popolazione è scossa e tremendamente impaurita. Le prime stime parlano di circa 13.000 morti e di oltre un milione di sfollati. E’ stato un colpo inatteso. La Chiesa si è subito attivata a livello locale nazionale e internazionale per gli aiuti di emergenza”. E’ il commento a caldo consegnato all’Agenzia Fides da Mons. Zenari, Nunzio Apostolico a Colombo, dopo il disastro che ha colpito il Sudest asiatico.
Nel colloquio con Fides il Nunzio fa il punto della situazione e racconta come si è mossa la Chiesa locale: “Sono state colpite quattro diocesi: quella orientale di Trincomalee-Batticaloa, quella più a Sud di Galle, a Nord la diocesi di Jaffna, e anche parte di quella di Colombo. I Vescovi e le Caritas locali hanno attivato tutti i loro mezzi e i loro canali per soccorrere il gran numero di sfollati. Le chiese sono piene di rifugiati, i centri di accoglienza traboccano. Siamo in contatto e cerchiamo di coordinarci con gli aiuti governativi e le organizzazioni non governative. Faremo di tutto per dare il nostro contributo in questa fase di emergenza portando cibo, medicine, tende, alloggi. Poi si tratterà di pianificare aiuti a lungo termine per la ricostruzione. C’è comunque bisogno di una mobilitazione internazionale”.
Il Nunzio ha già programmato una visita nelle diocesi colpite e domani, 29 dicembre, si recherà nella diocesi di Trincomalee-Batticaloa. La Chiesa è impegnata a tutti i livelli per restituire la speranza. “Quello che va notato - conclude mons. Zenari - è che il disastro ha unito la popolazione a livello sociale e politico. Tutte le fazioni, gente di entrambe le etnie, cingalese e tamil, tutti i partiti e le organizzazioni sociali e civili si sono mobilitate: di fronte a questa immane tragedia spariscono le differenze etniche, religiose o politiche. Speriamo che il paese sappia ritrovare e mantenere a lungo questa unità”.
Se le vittime accertate dello tsunami che ha colpito lo Sri Lanka sono oltre 13.000 (tra cui una settantina di stranieri), il governo singalese teme che possano essere il doppio. La costa orientale dell'isola-stato dell'Oceano indiano è stata interessata per quasi tutta la sua lunghezza: da Jaffna, nel nord, alle spiagge affollate di turisti nel sud. Sulle coste dei distretti di Muttur e Trincolamee si sono abbattute onde di oltre sei metri. Il Sud è in condizioni disastrose. I cadaveri sono bruciati in strada per evitare epidemie. Circa 1.500 passeggeri sono quasi certamente morti in un treno che è stato sommerso dall'onda gigantesca che ha spazzato la costa dello Sri Lanka. Il treno collegava la capitale Colombo con la città di Galle, 110 chilometri più a sud.
(PA) (Agenzia Fides 28/12/2004 righe 33 parole 367)


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