ASIA/INDIA - Natale di testimonianza per il dialogo, la carità, la preghiera contro le violenze degli estremisti

mercoledì, 22 dicembre 2004

New Delhi (Agenzia Fides) - I cristiani indiani sperano di vivere in un Natale pacifico e sereno, all’insegna della preghiera e nel dialogo. Le celebrazioni ecumeniche, le iniziative interreligiose e i gesti di carità si moltiplicano in tutto il paese, nonostante in alcune aree permangano timori e preoccupazioni per la presenza di gruppi estremisti indù.
In Andra Pradesh, Mons. Prakash Mallavaparu, Vescovo di Vijayawada, ha sottolineato che la festa del Natale per la sua diocesi sarò caratterizzata da un’apertura verso i credenti di altre religioni e i non credenti. Il Centro Pastorale della diocesi ha organizzato incontri con altre comunità religiose , su temi come il significato del Natale e la figura di Gesù Cristo secondo le diverse religioni.
Il Vescovo ha detto a Fides: “Natale significa che Dio non ci ha lasciato soli con noi stessi. Egli viene per amarci e perdonare i nostri peccati e rinnovarci perché possiamo avere una duplice relazione: con Lui e con gli altri esser umani. In Gesù abbiamo la gioia, il perdono, la pace, l’amore: è questo il motivo per celebrare il Natale”. Il Vescovo ha aggiunto: “Il Vangelo di Giovani ci ricorda che quello che abbiamo visto, toccato e di cui abbiamo fatto esperienza vogliamo condividerlo con il prossimo”, spiegando il motivo che ha spinto a dare al Nate un tratto interreligioso.
In un altro stato indiano la comunità cristiana si appresta a vivere il Natale con qualche preoccupazione: in Gujarat (India occidentale) gruppi fondamentalisti indù hanno programmato raduni proprio in concomitanza del Natale e i cristiani temono che le manifestazioni indù siano organizzate appositamente per disturbare le festività natalizie e creare disordini. Molti ricordano ancora il Natale 1998, segnato dalle violenze degli estremisti indù contro i cristiani del Gujarat. Fatto sta che fra il 23 e il 26 dicembre si celebrano nello stato almeno tre festival indù che raduneranno migliaia do attivisti e militanti: già si pensa a un massiccio schieramento di forze di sicurezza per prevenire incidenti.
Più a Sud, invece, a Goa, sulla costa occidentale dell’India, il Natale sarà immerso nella devozione e nella preghiera. Celebrando il mistero dell’Incarnazione, migliaia di pellegrini mostreranno il posto d’onore che occupa nel cuore degli indiani San Francesco Saverio, il Santo che ha diffuso il messaggio di Gesù Cristo in India. A Santuario del Buon Gesù a Goa, infatti è in corso, fino al 2 gennaio 2005, l’ostensione delle spoglie di San Francesco Saverio, e il flusso di pellegrini continua ininterrotto, Alle celebrazioni natalizie ci si attende la partecipazione anche di molti non cristiani.
Si prospetta invece un Natale di grande gioia e di festa nell’estremo Sud del subcontinente: nello stato del Tamil Nadu, nella città di Chennai, è stata riaperta la Basilica di San Tommaso, una delle più antiche al mondo, costruita sulla tomba dell’apostolo Tommaso, che per primo giunse in India, intorno al 40 d.C, per portare l’annuncio del Vangelo. La Basilica è stata riaperta il 12 dicembre, dopo un lavoro di restauro dell’edificio di stile gotico, di fine ‘800, che aveva sostituito l’antichissima struttura della prima chiesetta. La comunità cattolica del luogo si è attivata con veglie di preghiera, iniziative di carità per i poveri, festeggiamenti natalizi, in un’atmosfera di particolare gioia per la riapertura della Basilica.
(PA) (Agenzia Fides 22/12/2004 righe 47 parole 489)


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