AFRICA/SENEGAL - Un Natale all’insegna della comunione tra tutti i senegalesi: “Anche i musulmani partecipano alla Messa di Natale” dice a Fides p. Giordano, direttore delle Pontificie Opere Missionarie

martedì, 21 dicembre 2004

Dakar (Agenzia Fides)- “Magari in occidente avessimo conservato lo spirito di Natale che hanno i senegalesi” dice all’Agenzia Fides P. Giuseppe Giordano OMI, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie del Senegal. “Il Natale è un evento molto sentito dai senegalesi. La notte di Natale non basterà la chiesa e il sagrato per accogliere le migliaia di persone che partecipano alla Messa” dice p. Giordano. “Tra loro vi sono anche diversi musulmani. Alcuni di loro vengono perché attratti dai riti e dalla liturgia, altri assistono alla Messa con spirito interreligioso, perché per loro Gesù è il profeta più grande, dopo Maometto. A Dakar, esiste anche una confraternita musulmana che crede che il suo fondatore sia addirittura Gesù reincarnato”- ricorda p. Giordano - “Tutti i senegalesi, indipendentemente dalla loro fede, hanno un forte senso religioso e della presenza di Dio nella vita di tutti i giorni: la preghiera è vissuta in modo molto intenso. La notte di Natale è impressionante vedere migliaia di persone partecipare con gioia e commozione alle celebrazioni e poi fermarsi altre 2 ore per scambiarsi gli auguri”.
“La preparazione al Natale è molto curata. Ieri, per esempio, assieme ad altri 15 sacerdoti ho trascorso l’intero giorno a confessare migliaia di persone” dice il missionario. “La rappresentazione della Natività è affidata al Presepe che è stato introdotto dai missionari, e da rappresentazioni mimiche. Il Presepe non è ancora molto diffuso in Senegal. In genere si tratta di Presepi provenienti dall’estero, portati dai missionari. Da qualche tempo si stanno diffondendo anche Presepi costruiti da artigiani locali” afferma p. Giordano.
“Le rappresentazioni mimiche sono eseguite soprattutto a beneficio dei bambini. Ricordo che abbiamo rappresentato un testo della Pontificia Opera della Sant’Infanzia nel quale i bambini poveri del giorno d’oggi (i bambini soldato, quelli sfruttati nel lavoro, ecc..) si recano alla Grotta e ricevono da Maria un abbraccio per dimenticare tutte le loro sofferenze” dice p. Giordano. “Per effettuare queste rappresentazioni siamo aiutati dallo spirito dei senegalesi che sono capaci di realizzare cose incredibili dal niente”. (L.M.) (Agenzia Fides 21/12/2004 righe 30 parole 371)


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