COMUNICATO STAMPA DELLA CONFERENZA EPISCOPALE SPAGNOLA: a seguito dell’approvazione del Progetto di Legge che equiparerebbe le unioni omosessuali al matrimonio, 1 ottobre 2004

sabato, 4 dicembre 2004

Il Consiglio dei Ministri ha promosso oggi un disegno di legge che si propone di equiparare al matrimonio l’unione tra persone dello stesso sesso. Si tratta di una proposta sbagliata ed ingiusta in quanto “il matrimonio, generando ed educando i suoi figli, contribuisce in maniera insostituibile alla crescita e stabilità della società; ragione per la quale gli è dovuto il riconoscimento e l’appoggio legale dello Stato. Invece, alla convivenza tra omosessuali, che non può mai avere queste caratteristiche, non si può riconoscere una dimensione sociale simile a quella del matrimonio e a quella della famiglia” (Commissione Permanente della Conferenza Episcopale Spagnola, Matrimonio, Famiglia ed “unioni omosessuali”, n.13).

Le persone omosessuali non debbono essere discriminate riguardo i loro diritti di cittadini, ma le istituzioni sociali vanno tutelate e promosse dalle leggi. Il matrimonio è un’istituzione essenzialmente eterosessuale, cioè “soltanto due persone di sesso diverso, una donna ed un uomo, possono contrarre matrimonio. Due persone dello stesso sesso non hanno il diritto di unirsi in matrimonio tra di loro. Lo Stato, da parte sua, non può riconoscere un diritto inesistente, se non agendo in un modo arbitrario che va oltre le sue capacità e che, senza dubbio, recherà serio danno al bene comune. Le ragioni che avallano queste affermazioni sono di ordine antropologico, sociale e giuridico” (Comitato Esecutivo della Conferenza Episcopale Spagnola, In favore del vero matrimonio, n.3).

La misura proposta avrà conseguenze negative che riguarderanno l’intera società. Non si tratta di riconoscere ad alcune persone un diritto preteso, che non recherebbe danno agli altri. “Se lo Stato legalizza un ipotetico matrimonio tra persone dello stesso sesso, l’istituzione matrimoniale ne risulterà seriamente danneggiata. Falsificare il denaro significa svalutare la moneta legale e mettere in pericolo l’intero sistema economico. Allo stesso modo, equiparare le unioni omosessuali ai veri matrimoni rappresenta introdurre un pericoloso fattore di dissoluzione dell’istituzione matrimoniale, e con essa, del giusto ordine sociale”. “Sarà possibile continuare a sostenere il senso vero del matrimonio e ad educare i figli secondo questo, senza che genitori ed educatori vedano calpestato questo diritto da un nuovo sistema legale contrario alla ragione? Non si finirà per imporre a tutti, con la pura forza della legge, una veduta delle cose contraria alla verità del matrimonio?” (In favore del vero matrimonio, n.4 b e c).

L’adozione deve sempre cercare il bene dei bambini, non i presunti diritti di coloro che desiderano adottarli. Due persone dello stesso sesso che cercano di sostituirsi ad un matrimonio non costituiscono un referente adatto per l’adozione. “La figura del padre e della madre è fondamentale per la piena identificazione sessuale della persona. Nessuno studio ha messo in discussione queste evidenze in modo convincente” (In favore del vero matrimonio, n.4 a).

Se questa legislazione si portasse a termine, abbandoneremmo la saggezza umana e giuridica di tutta l’umanità. “La storia universale lo conferma: nessuna società ha concesso alle relazioni omosessuali il riconoscimento giuridico dell’istituzione matrimoniale” (In favore del vero matrimonio, n.4 b).


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