AFRICA - Allarme locuste: la peggiore piaga degli ultimi 5 anni, invasioni e danni per i raccolti agricoli e per i pascoli africani

sabato, 20 novembre 2004

Roma (Agenzia Fides) - Le invasioni di locuste sono note sin dai tempi antichissimi, tanto da essere riportate come piaga d’Egitto nella Bibbia.
E la piaga purtroppo continua ad affliggere ancora alcuni paesi africani. Infatti, secondo le previsioni della Fao, l’organizzazione alimentare dell’Onu, la popolazione dell'Africa occidentale, che aveva già risentito negli anni scorsi della siccità durata tre anni, rischia di perdere il 40% dei pascoli, il 20% dei raccolti e il 25% della produzione complessiva. Se entro un mese non si interverrà nella lotta alle cavallette, sarà la catastrofe per tutti.
Le cavallette che hanno già invaso tra i tre e i quattro milioni di ettari si possono spostare per 200 chilometri al giorno in fitti sciami. Già infestati sono il Senegal, la Mauritania, il Mali e il Niger. Il paese in peggiori condizioni è la Mauritania con oltre un milione e mezzo di ettari ormai inutilizzabili.
Se non si procederà con un intervento tempestivo, già dall'inizio del 2005 il fenomeno diventerebbe incontrollabile e le cavallette che potrebbero riprodursi in Libia e Marocco si muoverebbero, triplicate, verso occidente.
In Mali sono state distrutte dagli insetti 440.000 tonnellate di cereali, dei 3 milioni pronti per il raccolto che ogni anno sfama e procura un minimo reddito a una popolazione di circa 12 milioni di persone.
Tuttavia il Governo ha dichiarato che la minaccia si è finalmente attenuata e che agli abitanti dei villaggi colpiti verrà mandato del cibo dalla Capitale.
Quella appena trascorsa è stata la peggior infestazione di locuste del deserto in oltre dieci anni per l’Africa centrale e occidentale, ed ha colpito una vasta area, dalla costa Atlantica fino a Paesi dell’interno come il Ciad. Il personale delle organizzazioni umanitarie sul posto ritiene che Mali, Niger, Senegal, Mauritania e Ciad avranno ora bisogno di grandi quantità di aiuti alimentari, e che per il 2005 si prevede una nuova invasione di cavallette, con ulteriori distruzioni per la coltivazione.
In Egitto la situazione non è migliore. Il paese è stato invaso da questi insetti provenienti dalla parte occidentale dell'Africa dopo che hanno percorso circa 4.000 chilometri e sono arrivati nella capitale e nella regione del Delta del Nilo. Il ministero dell'agricoltura ha cercato di tranquillizzare gli animi, affermando che le locuste non sono ancora sessualmente mature e che quindi non rappresentano un pericolo per i raccolti, ma ha comunque mobilitato il suo personale in tutto il paese
Le particolari condizioni atmosferiche di quest'anno hanno provocato l'arrivo di milioni di locuste del deserto in Mauritania, Marocco e Algeria, mentre i venti hanno portato ampi sciami fino a Cipro, Libano e Turchia per la prima volte da diversi decenni.
I funzionari dell’agricoltura invitano alla prudenza anche perché, 25 sciami, formati ciascuno da 400 milioni di esemplari, hanno raggiunto il territorio egiziano
provenendo da Sallum, al confine con la Libia. E se è vero che l’80% cento è già stato eliminato dagli uomini delle unità operative speciali del dipartimento generale per la lotta
contro le cavallette, costituito nel 1967, è altrettanto vero che una cavalletta ha un ciclo vitale di un mese e mezzo e porta con sé tre borse per le uova che possono contenerne fino a 120.
La locusta del deserto (spiega un documento della Fao del 18 dicembre 2003, che denunciava l'aumento delle popolazioni di questi insetti dopo una stagione estiva molto umida e piogge abbondanti) è una cavalletta che modifica comportamento ed aspetto sotto determinate condizioni meteorologiche. Quando le piogge creano condizioni favorevoli, possono moltiplicarsi
rapidamente, concentrarsi ed assumere un comportamento gregario. Gli sciami si spostano rapidamente, volano per centinaia se non migliaia di chilometri, seguendo le zone di riproduzione estive, invernali e primaverili.
Attacchi dannosi di cavallette in Egitto si sono ripetuti più volte, a partire dal 1967, fino all'inizio di quest'anno, quando si sono fermate al confine con il Sudan. Secondo gli esperti, questi insetti si sviluppano in Libia, Sudan, Mauritania, Algeria e Tunisia.
Allarme anche a Cipro, dove milioni di locuste hanno invaso l'isola minacciando i raccolti. Individuate sulle spiagge occidentali, stanno ora invadendo il resto dell'isola. Secondo le autorità, sono piuttosto grandi e di colore rosa e costringeranno gli agricoltori ad aumentare l'uso di pesticidi.
La presenza di locuste sull'isola mediterranea è del tutto inusuale. Sono arrivate trasportate dai venti che soffiano dal Nord Africa, attratte dalla stagione insolitamente calda e dalle forti piogge. I primi danni sono stati subiti dai campi di patate nella regione di Paphos e a Sud della città di Limassol. Le autorità hanno iniziato a usare i pesticidi su aree molto vaste e li stanno offrendo gratuitamente ai contadini perché facciano lo stesso. (AP) (20/11/2004 Agenzia Fides; Righe:63; Parole:785)

SCHEDA

La locusta ha una lunghezza di 30-60 mm ed è caratterizzata da due fasi, durante le quali si presenta con forma, colore e abitudini diverse: la fase migratrice (gregaria) e la fase sedentaria (sedentaria). In condizioni particolari di disponibilità alimentare e di clima, la fase migratrice si trasforma in sedentaria e viceversa.
Quando la disponibilità alimentare è limitata e comunque le condizioni non sono propizie, il numero degli individui è costante e tale da assicurare la disponibilità di cibo per ognuno (fase sedentaria). Quando si prolungano le condizioni favorevoli, la popolazione di locusta tende ad aumentare e parallelamente si assiste a modificazioni fisiologiche e comportamentali tendendo ad aggregarsi (fase gregaria). Questo si verifica sino a che le condizioni sono vantaggiose e, quando queste vengono meno, gli adulti si allontano alla ricerca di cibo, provocando delle vere e proprie invasioni.
Sembra che il fattore ambientale sia scatenante nel determinare il comportamento solitario o gregario della locusta. In estate e in autunno abitano i campi, le radure, i boschi e le praterie. La locusta è fitofaga, cioè si nutre di alimenti di origine vegetali, e voracissima. Proprio per le sue abitudini alimentari e per la sua insaziabilità, ha rappresentato un vero e proprio flagello per gli agricoltori dell’Europa centro-meridionale e attualmente rappresenta un serio pericolo per i Paesi dell’Africa occidentale in particolare. (20/11/2004 Agenzia Fides)


Condividi: