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Nairobi (Agenzia Fides) - “No” a legalizzare l’aborto in Kenya; rispettare la vita sin dal suo concepimento; fermare gli abusi sui minori: lo affermano i 29 Vescovi del Kenya in un documento rilasciato nei giorni scorsi, in cui manifestano tutta la loro preoccupazione per le questioni morali che stano agitando il paese in questo periodo.
L’attenzione dei Vescovi si è concentrata sul tentativo di alcune lobby, composte da medici e parlamentari, di far legalizzare l’interruzione volontaria della gravidanza nel paese. “Vogliamo dire a tutti i kenyani - scrivono i Vescovi - che il diritto alla vita è una questione di giustizia legale ma anche una legge naturale. La scienza che ha studiato gli embrioni ha dimostrato senza ombra di dubbio la presenza della vita nel bambino non nato”.
I Vescovi sottolineano che “la vita umana dev’essere rispettata e rispettata assolutamente, fin dal momento del concepimento” e definiscono l’aborto “un assassinio, una grave offesa alla morale”, in quanto “fin al primo momento della sua esistenza, un essere umano ha i diritti di ogni persona”, prima di tutto il diritto alla vita. “La vita è il dono più prezioso di Dio. Esso coinvolge la sua azione creativa”, spiega il testo. Il documento nota che “quanti cooperano all’aborto sono colpevoli di un grave peccato” e che “è dovere delle autorità civili e politiche salvaguardare la vita di ogni essere umano innocente”. I Vescovi ribadiscono che la Chiesa Cattolica farà di tutto per prevenire la legalizzazione dell’aborto in Kenya.
Affrontando il tema dei diritti dei bambini, il testo si sofferma anche sulla necessità di far crescere i bambini in un’atmosfera di amore e rispetto. Tale responsabilità ricade sui genitori, ma anche sugli educatori e le autorità civili. Tutti, esortano i Vescovi, devono concorrere a fermare il fenomeno degli abusi sessuali e delle violenze sui minori, in crescita nel paese.
(PA) (Agenzia Fides 17/11/2004 righe 33 parole 332)
