Ludmila Grygiel - “SAN BENEDETTO, IL PRIMO EUROPEO" - Edizioni Cantagalli

giovedì, 11 novembre 2004

Roma (Agenzia Fides) - All'inizio del Terzo Millennio, mentre si parla tanto della costruzione della nuova Europa, dell'allargamento della Unione Europea, vale la pena ritornare alle origini della nostra storia, commemorando la figura e l'opera di san Benedetto. La commemorazione è un atto personale che coinvolge ("com-muove") la memoria, e consiste nel riesaminare i suoi contenuti. L'uomo compiendo questo atto riscopre la sua provenienza, conosce le sue origini e grazie a ciò comprende se stesso nel suo hic et nunc. Per capire l'influenza di san Benedetto sulla nostra identità individuale e comunitaria (ecclesiale ed europea) cerchiamo di individuare alcuni valori fondamentali del suo insegnamento che lo rendono nostro maestro anche oggi (dall’Introduzione).
Per presentare la lezione benedettina, l'autrice ha scelto di guardare a quattro componenti fondamentali di essa, la prima delle quali è la valorizzazione della quotidianità. Benedetto comprese poi il profondo significato della vita comunitaria e fu un convinto sostenitore del
cenobitismo. Un terzo fondamentale elemento del messaggio di Benedetto è dato dall'importanza attribuita al lavoro intellettuale: egli si fece paladino di una cultura creata in atteggiamento
contemplativo e nel rispetto per Dio e per l'uomo; una cultura che abbraccia la persona umana nella sua interezza e le sue più diverse attività. Infine l'autrice richiama l'attenzione del lettore sulla
visione unificante del mondo e della storia proposta dall'umanesimo benedettino, fondato sull'unione dell'anima e del corpo, dello spirituale e del carnale, della natura e della grazia, del temporale e dell'eterno, del sociale e del politico, dell'antico e del nuovo. (S.L.) (Agenzia Fides 11/11/2004 - Righe 18; Parole 249).


Condividi: