ASIA/INDIA - 3.300 membri tra medici, infermieri, ospedali e centri sanitari in aiuto dei più poveri del paese

giovedì, 28 ottobre 2004

Roma (Agenzia Fides) - La CHAI, Organizzazione non governativa sanitaria cattolica indiana tra le più importanti nel settore in tutto il mondo, ha promosso una campagna per garantire “l’accesso universale ai servizi sanitari di base ai poveri e gli emarginati dell’India”.
E’ quanto è emerso nell’incontro iniziato ieri e che terminerà oggi a Kolkata e che vede la partecipazione di oltre 500 delegati. Il direttore della CHAI ha evidenziato come il paese, a 57 anni dall’indipendenza, conti un terzo dei malati di tubercolosi in tutto il mondo. Qui ogni minuto muore una persona a causa di questa infezione. Ecco perché sentono forte l’impulso a voler promuovere programmi sanitari comunitari in grado di sostenere i più svantaggiati del paese.
Le origini della CHAI possono risalire alla seconda guerra mondiale, quando il Bengala viveva una grave carestia, e l’allora arcivescovo salesiano di Madras invitò le suore a praticare la medicina. Oggi l’organizzazione conta 3.300 membri tra medici, infermieri, ospedali e centri sanitari. (AP) (28/10/2004 Agenzia Fides; Righe: 16; Parole: 175)


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