AFRICA/COSTA D’AVORIO - I RIBELLI PARTECIPANO AL CONSIGLIO DEI MINISTRI. SPERANZA PER IL FUTURO DEL PAESE

venerdì, 4 aprile 2003

Korhogo (Agenzia Fides)- “Con la forza dell’amore abbiamo risposta a chi voleva scacciarci dal qui” dicono i Missionari contattati dall’Agenzia Fides a Korhogo, città che si trova nell’estremo nord della Costa d’Avorio. Korhogo dal settembre 2002 è nelle mani dei ribelli del Movimento Patriottico della Costa d’Avorio (MPCI). “Dopo gli accordi tra ribelli e governo, la situazione è tranquilla, anche se rimane il problema dei prigionieri detenuti dai ribelli e che non sono ancora stati liberati” continuano i missionari.
“La popolazione vuole la pace e riconosce lo sforzo umanitario e per la riconciliazione effettuato dalla comunità cristiana. Mentre alcuni estremisti musulmani durante la guerra pregavano per la guerra, noi abbiamo sempre pregati per la pace, e questo la gente se lo ricorda bene. Ora dalle moschee della città si sente parlare solo di pace e di questo siamo soddisfatti”.
“Lo sforzo umanitario della Chiesa si è concentrato in tre direzioni: educazione, giovani e sanità. Tutte le scuole statali sono chiuse anche perché molti insegnanti sono scappati. Per questo in tutte le parrocchie della diocesi abbiamo creato delle scuole. Solo nella parrocchia Dono Bosco vi sono 4mila alunni dai 6 ai 17 anni. Oltre il 60% degli allievi sono di religione musulmana e anche questo è un segno di riconciliazione molto apprezzato dalla popolazione.
Accanto a questo abbiamo creato dei doposcuola che offrono attività ricreative, in modo da alleviare le tensioni della guerra La continuazione degli studi è un modo efficace per tenere impegnati i giovani ed evitare che siano reclutati. La nostra preoccupazione infatti è che ragazzini di 14- 15 anni o anche più piccoli potrebbero essere costretti ad andare a combattere.
Abbiamo creato strutture sanitarie in appoggio all’ospedale locale. Proprio in questi giorni, l’ospedale ha finito le scorte di sangue per le trasfusioni. Purtroppo una partoriente che aveva urgente bisogna di una trasfusione è morta. Abbiamo allora organizzato una massiccia raccolta di sangue chiedendo ai nostri alunni di recarsi all’ospedale a donarlo”
Continua intanto l’emergenza profughi. Secondo il Programma Alimentare Mondiale (PAM) vi sono almeno 37mila profughi interni nel distretto di Guiglo (nord-ovest). E tra 40mila e 50mila nella vicina città di Duekoué. I Missionari delle locale missione salesiana contatti dall’Agenzia Fides dicono da loro vi sono ben 3mila rifugiati, per lo più cittadini del Burkina Faso.
Sul piano politico , ieri vi è stato la prima riunione del Consiglio dei Ministri al quale hanno partecipato anche i ribelli. Osservatori politici contatti dall’Agenzia Fides in Costa d’Avorio esprimono cauto ottimismo sull’evoluzione futura del paese: “Il fatto che i ribelli abbiano finalmente partecipato al Consiglio dei Ministri invita a un ottimismo prudente, perché non sono stati ancora affrontati problemi come il disarmo sui quali non si è trovato ancora pieno accordo” (L.M.) (Agenzia Fides 4/4/2003 righe 38 parole 476)


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