ASIA/INDIA - INTERVISTA ALL’ARCIVESCOVO DI CALCUTTA: “NO AL DECRETO ANTI-CONVERSIONI. LA COSCIENZA DI OGNI UOMO DEVE ESSERE LIBERA” - OGGI MADRE TERESA SI E' “GLOBALIZZATA”, È UN PATRIMONIO DELLA CHIESA E DEL MONDO

mercoledì, 28 maggio 2003

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “La Salvezza è per tutti. La Chiesa annuncia e testimonia la Buona Novella, nonostante le persecuzioni che subisce”: lo ha detto all’Agenzia Fides S.E. Mons. Lucas Sirkar, salesiano, Arcivescovo di Calcutta, commentando la difficile situazione in cui vive oggi la comunità cristiana in India, poco più del 2% su circa un miliardo di persone.
L’Arcivescovo ha parlato delle preoccupazioni che creano ai cristiani alcuni movimenti fondamentalisti, conditi di nazionalismo ideologico. “I gruppi fondamentalisti ostacolano il nostro lavoro di diffusione della Buona Notizia del Vangelo. La Parola di Salvezza di Gesù Cristo è per tutti gli indiani. Certo, sebbene non tutti gli indù sono fondamentalisti, alcuni gruppi temono le conversioni. La loro idea di conversione è che la gente sia ingannata, manipolata attraverso le strutture di servizio sociale, affinchè il numero dei cristiani cresca. Ma questa non è una paura ragionevole, perchè la coscienza di ogni individuo dev’essere libera, come essi sono liberi”.
“Abbiamo organizzato incontri per spiegare la conversione da un punto di vista cristiano continua l’Arcivescovo – e molti indù hanno compreso la nostra posizione, ma si lamentano del proselitismo che fanno altri cristiani, specialmente i protestanti, che continuano a costruire chiese, qualunque cosa accada. Così avviene che i fondamentalisti accomunino tutti i cristiani e nascono le persecuzioni. In alcuni stati come Gujarat, Uttar Pradesh e Tamil Nadu sono stati approvati ‘Documenti anti-conversioni’ e l’esempio si sta allargando ad altri stati della Federazione”.
L’Arcivescovo spiega come la Chiesa cerca di contrastare il fondamentalismo: “Come Conferenza Episcopale abbiamo ribadito la condanna verso queste leggi in un documento ufficiale, che chiede il rispetto della libertà di coscienza e dei diritti fondamentali della persona. Preghiamo che Dio possa far comprendere il nostro spirito alla gente, preghiamo per i nostri persecutori perchè la Parola di Dio sia compresa e accettata. Inoltre proviamo a fare passi avanti sul cammino della pace, dell’ecumenismo, del dialogo interreligioso con musulmani, indù, buddisti, sikh: con loro ci incontriamo e discutiamo di pace e armonia, per una migliore comprensione reciproca. Noi vogliamo la libertà e la felicità di ogni uomo”.
Mons. Sirkar spiega di ricevere dalla visita ad limina nuova forza e nuova linfa per la sua fede: “Siamo andati a visitare le prigioni di San Pietro e Paolo: questa è la fede per cui gli apostoli hanno dato la vita. Essi hanno consegnato a noi questa fede. Noi siamo i guardiani di questa stessa fede e abbiamo il dovere di annunciarla agli altri”.
Parlano della situazione della sua comunità locale, di 150.000 anime, l’Arcivescovo racconta: “Per diffondere l’Amore di Dio – continua – è molto importante una buona formazione per clero e laici. La nostra Arcidiocesi di Calcutta è ben organizzata con 35 parrocchie che svolgono diverse attività pastorali e sociali. Certo, abbiamo solo 72 sacerdoti, per questo stiamo puntando molto sui giovani perchè fioriscano nuove vocazioni. L’anno scorso abbiamo avuto 22 seminaristi minori. E lavoriamo molto con l’aiuto dei catechisti, che sono le nostre braccia, con cui la Chiesa lavora e arriva al cuore dei ragazzi e della gente. E’ molto importante lavorare per la loro formazione. Ogni parrocchia ne ha almeno due o tre”.
Un tesoro nella comunità di Calcutta è sicuramente l’esperienza e l’eredità di Madre Teresa. Mons. Sirkar nota: “Per rivivere lo spirito di Madre Teresa, dobbiamo capire la Santa Eucarestia. Madre Teresa aveva una spiritualità pienamente eucaristica. L’Eucarestia è il punto di partenza per ogni cristiano, perchè essa è fonte di felicità e pace. L’Eucarestia insegnava a Madre Teresa e insegna oggi a tutti noi come sacrificarsi per l’altro, come essere figli di Dio. Madre Teresa serviva i poveri grazie all’Eucarestia e il suo coraggio di parlare a tutti, indù, musulmani, atei, derivava dall’Eucarestia. Questa è l’eredità più grande che noi abbiamo da Madre Teresa!”
Intanto fervono i preparativi per la beatificazione della Madre, il 19 ottobre 2003 in San Pietro. “Tutto il comitato organizzativo sta lavorando. Dopo la celebrazione del 19 ottobre a Roma, l’8 novembre terremo una Santa Messa di Ringraziamento a Calcutta per tutti i fedeli cristiani. Il 9 novembre ci sarà una celebrazione alla presenza delle autorità civili e di tutto il popolo indiano. Oggi Madre Teresa si è “globalizzata”, è un patrimonio di tutta la Chiesa, di tutto il mondo. Questa è l’opera di Dio che salva il mondo. Ma sta a noi riconoscere queste opere che il Signore realizza nella storia”. (PA) (Agenzia Fides 28/05/2003 Lines: 57 Words: 736)


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