AMERICA/BRASILE - “La repressione contro gli indigeni è diventata una pratica sistematica”, denuncia il CIMI

mercoledì, 22 maggio 2013

Mato Grosso (Agenzia Fides) – Il Consiglio Missionario Indigeno (CIMI), ha rilasciato una dichiarazione pubblicata il 20 maggio dove ha denunciato il modo “illegale e autoritario” con il quale i missionari e il personale del CIMI sono stati trattati dalla Polizia Federale nello stato del Mato Grosso do Sul, nel comune di Sidrolândia, nel corso delle operazioni di sgombero della fattoria Buriti, occupata dagli indigeni dal 15 maggio.
Il comunicato ricorda avvenimenti analoghi nei quali la polizia ha espulso i giornalisti o membri del CIMI, come nel caso della centrale idroelettrica di Belo Monte.
"In Brasile, sempre più spesso, la polizia assume il ruolo di interlocutore politico nei conflitti per la terra e le violazioni dei diritti dei popoli indigeni. Ciò che sta accadendo è la militarizzazione dei conflitti legati alla lotta per i diritti indigeni. L'istituzionalizzazione di questa pratica è un brutale attacco contro l'esercizio della professione di un giornalista, contro la libertà delle organizzazioni sociali e, ancor di più, contro le relazioni democratiche e di diritto stabilite nella nostra società. Denunciamo questo atto di censura ingiustificato, arbitrario e illegale", si legge nel comunicato inviato a Fides.
(CE) (Agenzia Fides, 22/05/2013)


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