L’estremismo tra gli stranieri

sabato, 2 ottobre 2004

Nella Repubblica Federale di Germania circa 58.800 stranieri erano membri di organizzazioni estremiste nel 2000; circa 18.600 di queste persone appartenevano ai gruppi estremisti di ala sinistra, quasi 8.750 persone appartengono ai gruppi estremisti nazionalisti e quasi 31.450 ai gruppi estremisti islamici. Il numero di simpatizzanti e di sostenitori che non sono membri di tali organizzazioni è probabilmente molto più alto. In genere, le attività degli estremisti stranieri riflettono i conflitti e le condizioni politiche, economiche e sociali dei relativi paesi d’origine Di conseguenza, le cause dell’estremismo degli stranieri sono diverse, dipendendo dal rispettivo paese d’origine.
Il Pkk (partito comunista curdo), le cui attività sono state vietate in Germania dal 1993, cerca di guadagnare l’attenzione pubblica organizzando eventi e assemblee su grande scala e reclutando altre persone per suoi obiettivi. Il Pkk usa ancora mezzi criminali per punire e disciplinare i relativi sostenitori e cerca di coprire le sue enormi esigenze finanziare costringendo i suoi aderenti a detrarre dal salario la cosiddetta “tassa rivoluzionaria”. Tassa che serve a finanziare i partiti islamici della madrepatria. Inoltre alcune informazioni farebbero pensare ad un loro coinvolgimento nel contrabbando illegale delle persone.
L’attenzione della polizia tedesca è poi concentrata anche su altri gruppi che praticano azioni violente, come accade con il “Devrimci Sol” (Sinistra Rivoluzionaria) vietato dal 1983 che opera clandestinamente e che è diviso in due ali, entrambe bandite dal ministero federale dell’Interno nel mese di agosto del 1998.


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