ASIA/MALAYSIA - Trasparenza, giustizia, legalità: i cristiani in preghiera alla vigilia del voto

sabato, 4 maggio 2013

Kuala Lumpur (Agenzia Fides) – I cristiani della Malaysia si riuniscono in preghiera alla vigilia delle elezioni. Nella serata di venerdì 3 maggio e nella sera di sabato 4 maggio, numerose comunità cristiane, nelle chiese di diverse confessioni, hanno organizzato incontri di preghiera in vista delle elezioni generali, che si terranno domani, 5 maggio. “Quello che chiediamo – spiega all’Agenzia Fides p. Lawrence Andrew, gesuita, direttore del settimanale cattolico “Herald Malaysia” – è che il voto si tenga in modo pacifico e trasparente”. La campagna elettorale ha visto fronteggiarsi due schieramenti: la coalizione dell’UMNO (“United Malays National Organization”),, governo uscente, e la coalizione di opposizione “Pakatan Rakyat” (che significa“Alleanza del Popolo”). “Come cristiani abbiamo sottolineato valori come giustizia, legalità, uguaglianza, rispetto della libertà di religione”, rimarca il Direttore. I temi della giustizie della trasparenza, della lotta a corruzione e clientelismo hanno caratterizzato il dibattito pre-elettorale. La “campagna anti-corruzione” è stata il cavallo di battaglia delle opposizioni, di fronte una coalizione che governa il paese da 50 anni. “Le questioni di ingiustizia, discriminazione, emarginazione, sono sentite dalla nazione”, nota il sacerdote, e l’opposizione si è fatta portavoce del disagio. Il governo ha risposto presentandosi come “garante della stabilità” e nella campagna elettorale ha inserito anche il fattore religioso: “Il partito al governo – spiega p. Andrew – ha intimorito la popolazione, paventando il rischio che la coalizione di opposizione possa introdurre una legislazione caratterizzata da precetti marcatamente islamici. Si tratta però di una strumentalizzazione piuttosto che di un rischio reale: infatti solo il PAS (“Parti Islam SeMalaysia”) è l’unico partito islamico nel cartello dell’opposizione”.
Alla vigilia del voto rimarca il sacerdote, “tutti sono preoccupati, invece, dai problemi dei brogli elettorali che potrebbero aumentare in caso di forte astensionismo”. Il movimento “Bersih” (che significa “trasparenza”) nato nella società civile malaysiana nel 2012 per chiedere “trasparenza e riforme” si detto “fortemente deluso” dai mancati interventi legislativi della Commissione elettorale per prevenire i brogli. Il movimento ha continuato a sensibilizzare la popolazione “sull’urgenza di recarsi a votare e di non disertare le urne”.
“Non è facile dire chi potrà vincere: sembra vi sia equilibrio fra le forze in campo”, conclude p. Andrew, ricordando che il nuovo governo dovrà riesaminare la questione dell’uso del termine “Allah” nella pubblicazioni cristiane.
In Malaysia, circa il 60% della popolazione è musulmana, quasi il 20% buddista, 9% cristiana, 6% indù. (PA) (Agenzia Fides 4/5/2013)


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