ASIA/COREA DEL SUD - I “nuovi martiri” coreani: un esempio nell’Anno della Fede

venerdì, 26 aprile 2013

Seul (Agenzia Fides) – “La fede è anche martirio. Abbiamo voluto esprimere la nostra vicinanza spirituale a tutti i fedeli che hanno testimoniato la loro fede in un passato lontano, negli ultimi decenni, e a quanti tuttora tengono accesa la fiammella delle fede in Corea del Nord”. Con queste parole, espresse in un colloquio con l’Agenzia Fides, S.Ecc. Mons. Peter Kang, Vescovo di Cheju e Presidente Conferenza Episcopale della Corea, conferma che l’episcopato coreano ha deciso ufficialmente di chiedere alla Santa Sede di aprire il processo di beatificazione di circa 80 fedeli, fra i quali il Vescovo Francio Hong Yong-ho, Vescovo di Pyongang, scomparso durante la guerra di Corea. “Si tratta di due diversi gruppi – specifica il Presidente – alcuni martirizzati durante gli ultimi due secoli, sotto la dinastia Chosun; altri negli anni della guerra di Corea e sotto l’occupazione comunista”.
Il Presidente riferisce a Fides che i Vescovi hanno preso la decisione come “iniziativa legata all’’Anno della Fede, in cui vogliamo rinnovare la nostra fede e riscoprire le radici e le motivazioni profonde della nostra fede”. E nota: “Non si tratta di una condanna o di un atto ostile verso la Corea del Nord – in un fase di alta tensione fra le due Coree – ma di un riconoscimento verso i fratelli che hanno dato la loro vita per la fede”.
Mons. Kang prosegue: “Vogliamo far sentire ai fedeli che oggi sono in Nord Corea il nostro affetto e la nostra vicinanza. Non sappiamo quanti ce ne siano oggi, è impossibile fare una stima. Quando alcuni sacerdoti si sono recati a Pyogyang, in passato, e hanno avuto il premesso di celebra la messa nell’unica chiesa cattolica esistente, vi partecipavano circa 30-40 fedeli. Ma non sappiamo quanti di loro siano sinceri e quanti siano controllati dal governo”, conclude il presule. Il Vescovo Francis Hong Yong-ho era nato nel 1906 e risulta scomparso negli anni ’50, durante la guerra di Corea. La Chiesa in Sudcorea conferma che “è certamente deceduto”. (PA) (Agenzia Fides 26/4/2013)


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