AMERICA/PARAGUAY - La compravendita del voto è un peccato grave” ammonisce il Vicario Apostolico di Pilcomayo

venerdì, 19 aprile 2013

Pilcomayo (Agenzia Fides) – “La compravendita di voti non solo è una frode ma è pure un peccato, e nemmeno tanto lieve". Ha ammonito Mons. Lucio Alfert, O.M.I., Vicario Apostolico di Pilcomayo, in Paraguay. “È un peccato sia da parte di chi compra e sia da parte di chi vende," ha sottolineato Mons. Alfert, aggiungendo però che “la colpa più grave la commette colui che compra, perché è più istruito, sa cosa sta facendo ed ha autorità. Il venditore è meno istruito, ha bisogno di mangiare, e l'acquirente approfitta apertamente della sua condizione di bisogno”.
Secondo una nota inviata a Fides, Mons. Alfert ha esortato gli indigeni ad essere più consapevoli e di "non vendere la propria libertà per un po' di soldi o di cibo". Il Vicario Apostolico ha anche sottolineato che vi sono ora abitanti del luogo che scelgono liberamente, non vendono più il loro voto, a differenza di prima quando il voto di scambio era diventato un vero e proprio flagello perché lo facevano tutti. Mons. Alfert ha infine riferito che vi sono pure persone “che fanno finta di stare al gioco, accettando cibo offerto da un candidato, ma poi al momento di votare, votano per un altro”.
(CE) (Agenzia Fides, 19/04/2013)


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