Gerusalemme (Agenzia Fides) – Gran parte delle comunità cattoliche presenti in Israele, Territori Palestinesi, Giordania e Cipro si apprestano a celebrare le liturgie della Settimana santa non in questi giorni ma nella prima settimana di maggio, secondo il Calendario giuliano seguito dalle comunità ortodosse. L'unificazione delle date delle festività pasquali in gran parte del'area rappresenta un'applicazione della direttiva emanata il 15 ottobre 2012 dall'Assemblea dei vescovi ordinari cattolici della Terra Santa, dove è stato stabilito che entro due anni tutti i cattolici delle diocesi di rito latino e dei diversi riti orientali celebreranno la Pasqua secondo il Calendario giuliano, in concomitanza con le liturgie pasquali celebrate nelle chiese ortodosse.
L'adozione della data di Pasqua secondo il Calendario giuliano (che nel 2013 cade il 5 maggio) entra in vigore ad experimentum da quest'anno in tutta la Terra Santa, con l'eccezione delle aree di Gerusalemme e di Betlemme, dove si continuerà a seguire il Calendario gregoriano sia per rispettare i vincoli imposti nella Città Santa dal sistema dello “Status quo” (che regola la convivenza tra le diverse Chiese cristiane nei Luoghi Santi, sia per tener conto dell'afflusso dei pellegrini che da tutto il mondo vengono a celebrare la Pasqua a Gerusalemme e Betlemme. “Anche le comunità di lavoratori stranieri di Tel Aviv” riferisce all'Agenzia Fides il vescovo William Shomali, Vicario patriarcale del patriarcato latino di Gerusalemme - hanno chiesto di celebrare la Pasqua seguendo il rito gregoriano, anche perchè potranno godere dei giorni di ferie in coincidenza della Pasqua ebraica”.
L'unificazione della data con cui i cristiani di diverse confessioni celebrano la Pasqua – dato ormai acquisito da decenni in Giordania e a Cipro –suscita ancora qualche perplessità tra alcuni vescovi maroniti. Essa comunque rappresenta per il vescovo Shomali un passo eloquente dal punto di vista ecumenico e testimoniale: “Membri della stessa famiglia o dello stesso villaggio che appertangono a realtà ecclesiali diverse” nota il Vicario patriarcale “ora possono celebrare negli stessi giorni la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo. In modo da dare anche una testimonianza di unità ai nostri vicini non cristiani”.
Entro il 2015 la disposizione per l'unificazione della data di Pasqua dovrà essere confermata o ricalibrata, in accordo con le indicazioni che verrannno anche dalla Santa Sede. (GV) (Agenzia Fides 25/3/2013).