AFRICA/CONGO RD - “Integrare l’Accordo Quadro per il Congo” chiedono alcune ONG

lunedì, 25 febbraio 2013

Kinshasa (Agenzia Fides)- Nomina di un inviato speciale di alto profilo dell’ONU con il potere di mediare a livello locale e regionale; inclusione della società civile e dei principali donatori di Kinshasa nel meccanismo di verifica degli accordi; creazione di un legame tra governo, donatori e società civile per verificare il corretto utilizzo degli aiuti. Sono queste le proposte avanzata da alcune ONG (tra cui il Jesuit Refugee Service) per integrare l’Accordo-quadro regionale per porre fine alla guerra nell’est della Repubblica Democratica del Congo, firmato ieri, domenica 24 febbraio, ad Addis Abeba. L’intesa, siglata alla presenza del Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, da 11 Stati della regione dei Grandi Laghi, prevede tra l’altro una revisione strategica della Missione ONU in Congo (MONUSCO, forte di 17.000 uomini) che sarà integrata da una brigata di 2.500 uomini con compiti di imposizione della pace (la MONUSCO ha il solo mandato di mantenere la pace).
In un comunicato inviato all’Agenzia Fides, il gruppo di ONG sottolinea la necessità di trovare un “nuovo approccio, un processo di pace fondato sui principi della giustizia”. “Gli accordi di pace precedenti hanno spesso chiuso gli occhi sulle impunità, permettendo a criminali di guerra di essere integrati nelle forze di polizia e nell’esercito. Questo ha indebolito la legittimità del processo di pace e la reputazione dei servizi di sicurezza, incluso il sistema giudiziario”. Per questo nel documento si chiedono maggiori sforzi per negoziati con i gruppi armati che “evitino le impunità che hanno caratterizzato i precedenti accordi” e un’intesa per approfondire l’integrazione economica regionale al fine di garantire la stabilità dell’area. (L.M.) (Agenzia Fides 25/2/2013)


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