AMERICA/CILE - “La situazione delle popolazioni indigene esige la riparazione di secoli di emarginazione e di ingiustizia”: i Vescovi sui mapuche

giovedì, 10 gennaio 2013

Santiago (Agenzia Fides) – I Vescovi membri del Comitato Permanente della Conferenza Episcopale del Cile hanno espresso la loro "profonda preoccupazione" per il conflitto che ancora si vive nella località La Araucanía e hanno sottolineato l'importanza di adottare misure concrete per porre fine alla violenza "con profondo rispetto per la vita umana e la dignità delle persone".
Nella dichiarazione intitolata "Beati coloro che lavorano per la pace", inviata all’Agenzia Fides, insieme alla necessità di riconoscere la cultura del popolo mapuche, i Vescovi manifestano la loro fiducia "nelle autorità, nei rappresentanti della società e della comunità, perché sappiano canalizzare questi desideri, accogliendo i contributi di tutti, adottando le decisioni migliori e dando la preferenza sempre al rispetto e al dialogo come mezzo di risoluzione dei conflitti”.
La dichiarazione, che ribadisce la piena collaborazione a questo scopo, si conclude affermando che "questa protratta situazione delle popolazioni indigene, esige la riparazione di secoli di emarginazione e di ingiustizia". Proprio ieri, mercoledì 9 gennaio, il Vescovo di Temuco, Sua Ecc. Mons. Manuel Camilo Vial, aveva parlato alla stampa nazionale per avvertire che "in questo momento c'è una violenza estrema e paura ovunque. Il popolo mapuche è stato maltrattato per molto tempo. Io sono da 12 anni a Temuco e ho sempre detto che il Cile ha una sfida aperta con il popolo mapuche, e lo si deve considerare nella Costituzione. I violenti non fanno parte dei mapuche". (CE) (Agenzia Fides, 10/01/2013)


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