ASIA/TERRASANTA - Il messaggio di Natale del Patriarca Twal: denuncio l'embargo su Gaza

giovedì, 20 dicembre 2012

Gerusalemme (Agenzia Fides) - E' uno scenario con luci e ombre quello tracciato dal Patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal nel suo messaggio di Natale ai giornalisti, presentato questa mattina alla stampa nella sede del Patriarcato. “Alla fine dell'anno” ha confidato sua Beatitudine ai giornalisti”devo riconoscere con voi che il bilancio 2012 ci lascia perplessi. Ci sono stati eventi positivi e altri meno positivi”.
Nel messaggio, fatto pervenire all'Agenzia Fides, il Patriarca elenca tra gli eventi positivi alcune circostanze in cui si è manifestata l'unità dei cristiani: la visita in Terrasanta del Patriarca di Mosca Kirill, l'elezione e l'intronizzazione del Papa copto ortodosso Tawadros II, la decisione presa dai vescovi cattolici di Terrasanta di celebrare la Pasqua del 2013 seguendo il calendario Giuliano, seguito dalle Chiese d'Oriente. Tra i fattori di sofferenza, il Patriarca punta il dito sulla situazione di Gaza - da lui visitata lo scorso 16 dicembre – denunciando “l’embargo che rende inumana la vita quotidiana di un milione e seicentomila persone, fomentando sentimenti di ostilità permanente nei confronti di Israele”. Non manca un riferimento diretto del Patriarca al radicalismo religioso che mette in pericolo le prospettive di dialogo e convivenza tra le religioni, e alla profonda costernazione provata “di fronte a tutte le profanazioni di nostre chiese e conventi, di sinagoghe e moschee, che offendono tutti”. Secondo Sua Beatitudine “Si tratta di affrontare il male alla radice con l’educazione dei giovani in tutte le scuole”.
Un giudizio articolato viene espresso dal Patriarca anche sulla congiuntura storica vissuta dal Medio Oriente.Secondo lui “molte sono le preoccupazioni e le domande cui ci troviamo di fronte. Desideriamo maggiore stabilità e più democrazia”.Ma allo stesso tempo, “La gioia del Natale è oscurata dalla sconcertante violenza in Siria. Siamo pieni di compassione per le vittime e la nostra Chiesa partecipa attivamente all’accoglienza di 250.000 rifugiati siriani in Giordania. Preghiamo anche per la Giordania affinché possa mantenere il suo equilibrio e il buon senso che ha sempre avuto”.
A livello geo-politico, il voto dell’Assemblea Onu che ha riconosciuto la Palestina come Stato osservatore viene salutato dal Patriarca come “un primo passo verso la pace e la stabilità nella regione”, anche perchè così “Israele potrà trattare da pari a pari con un altro Stato per il bene di tutti”. L'orizzonte a cui puntare rimane quello di “una soluzione giusta e pacifica alla questione palestinese, considerata da parte dei Patriarchi e dei Vescovi cattolici del Medio Oriente, riuniti in Libano ai primi di dicembre, la causa di tutti i conflitti della regione”. Il Pariarca Twal auspica che il secondo e ultimo mandato di Barak Obama porti “ora ad agire per la soluzione dei due Stati”.

In conclusione, il Patriarca Twal incoraggia tutti i fedeli “a vivere seriamente questo Anno della Fede”, ricordando a loro e a tutti che “la prima comunità di Gerusalemme può servire da modello per il rinnovamento della attuale comunità cristiana: si tratta di tornare alle origini, di fare ritorno a Gerusalemme”. (GV) (20/12/2012).


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