ASIA/FILIPPINE - Legge sulla salute riproduttiva: i Vescovi esortano i politici a rispettare il diritto alla vita

mercoledì, 12 dicembre 2012

Cebu (Agenzia Fides) – “La verità dev’essere alla base della legge”; la nazione ha bisogno di una normativa “per affermare e proteggere la verità sulla dignità della persona umana, creata a immagine di Dio, la santità della famiglia, cellula della società che anche la nostra Costituzione riconosce come fondamento della nazione”: è quanto afferma una Lettera aperta che i Vescovi filippini hanno indirizzato oggi, 12 dicembre, ai parlamentari delle Filippine, in occasione del voto sulla “Legge per la Salute Riproduttiva”, giunta al voto decisivo del Congresso. La lettera, firmata da Sua Ecc. Mons. José Palma, Arcivescovo di Cebu e Presidente della Conferenza Episcopale, e pervenuta all’Agenzia Fides, invita i membri del Congresso a “rispettare il diritto alla vita, il diritto delle coppie sposate a fondare una famiglia secondo le proprie convinzioni religiose e morali, e di essere i primi educatori dei loro figli”.
Nel processo di approvazione di un provvedimento legislativo, notano i Vescovi “non è la legge del più forte che deve prevalere, ma la verità deve essere la base del diritto”. Né, continuano i Presuli citando Papa Benedetto XVI, ci può essere un “atteggiamento arbitrario da parte dello stato”, che impone la sua morale. Una legge in materia eticamente sensibile come questa “deve essere vissuta come qualcosa di veramente condiviso da parte di tutti”. E se i cittadini si sono ribellati, ciò accade perché “è percepita non come l'espressione di una giustizia, ma come un prodotto di dispotismo”. La Legge sulla Salute riproduttiva è, dunque, da rigettare perché “le Filippine bisogno di una legge “per unire e non dividere”.
Mons. José Palma, invoca la speciale intercessione di Nostra Signora di Guadalupe, patrona del movimento pro-vita cattolico, “la cui festa si celebra proprio oggi”, perché i legislatori “possano lasciarsi guidare dallo Spirito Santo”, invitandoli, fra le tante voci che cercano di influenzarli, a “non avere paura” e a “obbedire a Dio, non all’uomo”. (PA) (Agenzia Fides 12/12/2012)


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