AFRICA/EGITTO - Il Vescovo Hanna: ecco gli articoli della bozza di Costituzione che mettono in pericolo la libertà religiosa

mercoledì, 12 dicembre 2012

Il Cairo (Agenzia Fides) - Anche ieri, nel corso della manifestazione organizzata dai sostenitori del Presidente Morsi, il leader dei Fratelli Musulmani Mahmud Beltagui è tornato ad incitare la folla contro i cristiani, sostenendo che il 60 per cento dei partecipanti alle dimostrazioni contro il governo apparterrebbero alla Chiesa copta. Un argomento sostenuto già tre giorni fa da Khairat al-Shater, guida suprema della Fratellanza Musulmana.
Interpellato dall'Agenzia Fides, il Vescovo ausiliare di Alessandria dei Copti cattolici, Botros Fahim Awad Hanna, denuncia il tentativo di far scivolare i conflitti che agitano il Paese sul terreno minato delle contrrapposizioni settarie: “la strategia” dichiara a Fides Monsignor Hanna “è quella di individuare un capro espiatorio per nascondere il disastro di una politica che ha distrutto l'unità della nazione. Questo è estremamente pericoloso. Ma mi sembra che la popolazione abbia colto subito che si tratta di operazioni diversive di propaganda”.
Il Vescovo Hanna ci tiene a mostrare che l'opposizione al testo della bozza costituzionale non è generica e indistinta, passando in rassegna alcuni articoli che riguardano la materia religiosa: “L'articolo 2 non fa nessun problema. Tutti qui accettano il criterio giuridico che riconosce i principi della Sharia come sorgente fondamentale della legislazione. L'articolo 3, che è nuovo, garantisce a cristiani e ebrei di usare i propri principi canonici per regolare le questioni personali e religiose delle rispettive comunità. Può apparire come una garanzia di autonomia. Ma di fatto non viene lasciato alcuno spiraglio alla libertà religiosa e alla possibilità di poter scegliere liberamente la propria religione. L'articolo 4 attribuisce la facoltà di interpretare la legge all'Università sunnita di Al Azhar, e non alla Corte Suprema. Adesso ad Al Azhar prevalgono posizioni moderate, ma chi può dire come si metteranno le cose in futuro? L'articolo 44 pone le basi costituzionali di una possibile legge sulla blasfemia, che tanti danni sta facendo in altri Paesi a maggioranza islamica. Alcuni articoli sanciscono un ruolo dei gruppi sociali nella salvaguardia dell'etica e della morale pubblica, e potrebbero essere usate per istituire corpi polizieschi incaricati di perseguire i comportamenti individuali incoerenti con i precetti religiosi. Infine, l'articolo 219 chiarisce che l'interpretazione della Sharia deve avvenire in accordo con la giurisprudenza elaborata nei primi secoli dell'Islam. Così si riconosce possibilità d'intervento alle scuole interpretative in conflitto tra loro, con una implicita preferenza per quelle più seguite dai salafiti”. (GV) (Agenzia Fides 12/12/2012).


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