AMERICA/COLOMBIA - “La Casa del Bambino” si apre anche a 15 piccoli sieropositivi e alle loro famiglie

martedì, 28 agosto 2012

Bogotà (Agenzia Fides) – Grazie ad una iniziativa di un gruppo di volontari italiani e boliviani, nel 1993 è nata a Bogotà “La Casa del Bambino”, un centro di accoglienza che si occupa dei minori con disabilità, con altre malattie e sieropositivi, togliendoli dallo stato di emarginazione nel quale sono costretti a vivere dalla società. Essere un bambino ed avere contratto l’Hiv non significa dover vivere in un ospedale né chiuso dentro casa, il piccolo può e deve condurre una vita normale seguendo le giuste cure con gli antiretrovirali: questo è l’obiettivo del centro. Per non separarli dai familiari, vengono ospitati anche i genitori. Nel centro vivono 70 famiglie con 180 minori. La comunità è a conoscenza del fatto che tra di loro ci sono persone sieropositive, senza sapere di chi si tratti, per dare loro la possibilità di condurre una vita normale.
Situata nella zona nord della città, la Casa offre ospitalità a 15 bambini contagiati dal virus, 14 dei quali vivono con i rispettivi genitori, malati anche loro, mentre uno di loro è sotto la tutela degli amministratori e dei volontari. Nello stesso centro opera la struttura scolastica “Arcoiris de Paz” che segue dal punto di vista educativo i piccoli con l’Hiv e gli altri minori che vivono nella Casa. Gli insegnanti vengono formati per occuparsi degli alunni con il virus, pur non sapendo neanche loro quali sono i bimbi contagiati. In caso di incidenti o situazioni di rischio, che potrebbero dar luogo alla trasmissione del virus, sono applicate norme di biosicurezza per tutti, senza considerare se siano sieropositivi o no. Nel centro viene fatto un controllo mensile nel quale si consegnano i farmaci ai genitori e la procedura per la somministrazione. Quando i tutori non possono dare i farmaci, i responsabili del centro vanno a distribuirli di casa in casa. Dalle otto della mattina alle quattro del pomeriggio tutti i piccoli della comunità frequentano la scuola dove fanno merenda e colazione. Il pomeriggio svolgono attività sportive nelle palestre a disposizione o giocano con i compagni. (AP) (28/8/2012 Agenzia Fides)


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